Così è se mi pare - Doppia, grande, soddisfazione...o un'estate di depressione calcistica
Una doppia soddisfazione o una doppia delusione: questo vedo nella mia palla di vetro sull’orizzonte viola.
Ma sì, giochiamo a fare il veggente, per una volta. Mi pare arduo che la Fiorentina sia in grado di risalire in classifica fino alle posizioni che garantiscono un posto in Europa, centrando così anche l’obiettivo fissato dal presidente Commisso: fare meglio dello scorso anno. Mi si obietterà che ci sono ancora tante partite da giocare…Vero, ma la nuova fase del campionato, dopo l’inedita pausa per i Mondiali, non ci ha fatto ritrovare una squadra vivace, determinata, aggressiva e imprevedibile. Il pareggio col Monza e la balbettante vittoria col Sassuolo hanno mostrato quanto fosse effimera la ripresa viola iniziata nella parte finale del campionato pre interruzione.
Insomma, la Fiorentina non ha dato l’impressione di essere tornata in salute. Né si è sciolto il dubbio se in rosa ci sia un centravanti degno di tale qualifica. Ecco perché l’obiettivo di poter giocare anche la prossima stagione in Europa, passa inevitabilmente da un successo in coppa questa stagione. Che sia Coppa Italia o Conference League, non fa molta differenza (potendo, sceglierei la prima, ma so che non tutti la pensano così).
Non che il percorso sia meno complicato, tuttavia i viola hanno peccato spesso di concentrazione e determinazione con le squadre più deboli; mentre hanno collezionato buone prove, anche se sconfitti, con molte “grandi”. E’ evidente che l’importanza dell’impegno riesce ad accendere una tensione che altrimenti resta sopita. Le coppe, con la formula del dentro o fuori, dovrebbero alimentare questa carica. Contro la Sampdoria, la prima verifica.
Ecco perché la vittoria in una delle due competizioni darebbe la doppia soddisfazione: primo trofeo in bacheca dell’era Commisso e passaporto per l’Europa League. L’alternativa? Un’estate di depressione calcistica tra recriminazioni, malumori, disillusione. L’ennesima.