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Con una nota ufficiale, la Fondazione Nervi ha commentato la bocciatura del ricorso al TAR contro il restyling del Franchi, in particolare della tettoia nuova dello stadio, giudicato inammissibile. Queste alcune parti della nota:

"La velocità con cui il TAR ha espresso la sua valutazione e la scelta di non prendere posizione rispetto al tema del ricorso confermano ancora una volta la linea adottata dalle istituzioni pubbliche italiane di non ostacolare il processo dell’irreversibile manomissione dello Stadio Franchi.

L’intera operazione, giustificata dal restauro e adeguamento dello stadio, si traduce nella realizzazione di un nuovo stadio che, dovendo tener conto di quello esistente, darebbe luogo a un vero e proprio "ibrido" che, in una sorta di velleitario “accanimento terapeutico”, danneggerebbe la struttura esistente rinunciando a un’opera ex-novo in altra collocazione territoriale, coerente con la propria contemporaneità.

Il ricorso chiedeva di sospendere in via cautelare l'efficacia dell'atto amministrativo contestando la delibera comunale riguardante l’approvazione del progetto definitivo di “riqualificazione” dell’opera di Pier Luigi Nervi. Tra le molte incongrue scelte progettuali, in particolare la nuova copertura dello stadio, sovrastata da un impianto fotovoltaico, risulterebbe fuori scala rispetto allo stadio e all’immediato contesto col risultato di alterare e impedire la percezione dell'opera. E la previsione di nuove gradinate più vicine al campo di calcio in corrispondenza delle curve cancellerebbe la forma e l’immagine della struttura di Nervi, dimostrando l’erroneità della previsione di un nuovo stadio sovrapposto, di fatto, a quello originario.

La Fondazione continua a credere nell’assoluta incostituzionalità della norma contenuta nel decreto Semplificazioni, articolo 55 bis, che mette in secondo piano la tutela artistica rispetto alla funzionalità, sicurezza, salute, adeguamento agli standard internazionali e sostenibilità economica dell'impianto sportivo. Si sostiene che questa norma sia incostituzionale in quanto privilegia la sostenibilità economica rispetto alla tutela artistica, chiedendo di rimettere gli atti alla Corte Costituzionale.

Lo stadio, posto sotto tutela il 22 maggio del 2020, è stato progettato e costruito da Pier Luigi Nervi tra il 1929 e il 1931. “Si tratta di una delle opere più importanti del patrimonio architettonico italiano del Novecento, per il ruolo inedito assunto dalle strutture che, prive di residui mascheramenti, inaugurano un modo nuovo di vedere e di concepire le forme, realizzandole attraverso tecnologie e modalità costruttive inedite per l’epoca” afferma Marco Nervi, Presidente della Fondazione PLN Project e nipote di Pier Luigi: “Un’opera paradigmatica, se considerata in rapporto a tanti successivi stadi in Europa e nel mondo che ripropongono e reinterpretano quella particolare bellezza che si identifica nella essenzialità".


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