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Marin Pongracic con la maglia viola. Credits: ACF Fiorentina
Marin Pongracic con la maglia viola. Credits: ACF Fiorentina

Durante la diretta di Hangover Viola è intervenuto il giornalista Marco Marini, editorialista di Pianeta Lecce, che assieme a Fiorentinanews.com si è proiettato sulla sfida di domani tra la squadra di Palladino e quella di Giampaolo, spaziando su vari temi della gara e non solo.

“La Fiorentina non mi è sembrata in crisi e non meritava proprio di perdere contro il Verona. La squadra viola è stata presa a mazzate dal Verona tutta la gara, l’arbitro ha concesso un gioco veramente maschio, oltre a Kean in vari sono stati costretti alle cure mediche. La Fiorentina avrebbe meritato di vincere, non mi fido di una squadra in crisi, i viola arriveranno arrabbiatissimi alla gara col Lecce. Normale che la squadra possa avere delle curve discendenti durante l’anno, alti e bassi, è fisiologico avere dei cali e ci saranno sempre. Palladino non ha perso il polso della situazione”.

‘Mi aspetto una risposta del Lecce a Firenze, ma Palladino è sulla graticola e sarà difficile’

“Il Lecce viene da una sconfitta dopo un buon filotto. Con l’Udinese la gara è stata determinata da un episodio disastroso come quello del rigore concesso ai friulani, ma la squadra di Giampaolo non è stata brillante come nelle precedenti partite. La squadra aveva alcuni acciaccati in campo e qualche defezione, come quella di Helgason, giocatore che ha buone doti tecniche. Una sconfitta che ha lasciato l’amaro in bocca per vari motivi. Mi aspetto una risposta del Lecce a Firenze: sappiamo quanto possa essere difficile, con Palladino sulla graticola e col futuro in bilico. È rientrato Gaspar dopo mesi di infortunio ma continua a giocare Jean, difensore francese che ha dato equilibrio e portato benefici anche a Baschirotto. I viola si giocheranno il tutto per tutto, ma il Lecce ha un obiettivo da raggiungere e verrà a giocarsela”.

‘Se i tifosi viola avranno pazienza, Pongracic potrà essere un leader’

“A Lecce ci siamo goduti Pongracic per due anni, ha bisogno di acquisire fiducia, è un ragazzo che deve sentirsi bene. Il vero Pongracic lo si rivedrà quando si inizieranno a vedere le sue uscite palla al piede alla Franco Baresi, cose fino ad oggi mai viste perchè teme di perdere palla. Pongracic ha i piedi di un centrocampista, è in grado anche di dettare l’assist dopo aver portato palla per tanti metri. Sull’uomo non è falloso, trova sempre l’anticipo ed è forte anche di testa. Il calciatore oggi non è quello che il Lecce ha venduto alla Fiorentina, però se i tifosi viola avranno pazienza a breve lo vedranno. Può diventare un leader per caratteristiche tecniche e umane. La sua testa è caldissima, è il suo unico limite, e questo si vede quando le cose non vanno come vorrebbe”.

“Non cambierei mai Falcone, non è perfetto ma ha dimostrato grandissima voglia di migliorarsi e attaccamento. È cresciuto nel gioco coi piedi con grande spirito di sacrificio, tra i pali è fortissimo e pur essendo molto alto è un gatto. Deve migliorare nelle uscite alte, ha timore talvolta di sbagliare i tempi. È un portiere che non fa perdere punti alla squadra. Gotti lo scorso anno ha praticamente salvato il Lecce con un paio di intuizioni, in questa stagione si è chiuso in una bolla dalla quale non è più riuscito ad uscire, cambiando ruolo a Dorgu ogni giornata. Giampaolo ha messo ordine con semplicità unica, poi certamente ha le sue idee di gioco. Abbiamo scoperto che certi calciatori invece erano buoni e l’organico è in linea con l’obiettivo della terza salvezza di fila, che sarebbe un record”.

‘Figura divisiva, ma Corvino va lasciato lavorare senza pensare ai difetti’

Pantaleo Corvino è un personaggio divisivo, è fallibile come tutti, ha lati positivi e negativi. Bisogna prendere i tanti aspetti positivi e dimenticarsi degli altri, che col suo carattere sono sovra esposti: non sbaglia mai ed ha grossi difetti di comunicazione. Se lo si lascia lavorare lo fa bene e porta risultati, se gli rompi le palle esce di testa. È un aziendalista totale, si farebbe sparare la società per cui lavora, è uno che vive per quello che fa. Se vuoi Corvino non devi mettere sul piatto della bilancia i suoi lati negativi”.

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