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Palladino Conference
L'allenatore Raffaele Palladino. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

Fiorentina-Inter sarà anche la sfida fra due dei tecnici più “in forma” della Serie A: Raffaele Palladino e Simone Inzaghi. A pari punti in classifica, al Franchi una sfida fra due delle squadre che giocano meglio a calcio in Italia. Tante reti segnate, attacchi molto prolifici ma anche difese solide e portieri che non lasciano passare nemmeno gli spilli. Fiorentina-Inter rappresenta l'occasione per mettere in bella mostra all'Europa, e al mondo, il prodotto calcistico italiano. 

L'undici di fiducia di Palladino e un modulo che sta facendo la differenza 

La Fiorentina gioca un calcio molto offensivo, anche se meno spregiudicato di quello che ad esempio metteva in campo il predecessore di Palladino. L'ex allenatore del Monza, comunque, ha dovuto operare un cambio di modulo significativo prima di arrivare ai risultati da quasi-tutte-vittorie. Il passaggio dalla difesa a tre alla linea a quattro è risultato decisivo, soprattutto nel concedere grande spazio ad un giovane come Comuzzo. L'esplosione di Dodo e l'adattamento di Gosens non erano scontati, mentre Ranieri ha consolidato il buon lavoro svolto a Firenze negli ultimi anni, guadagnandosi anche la fascia da capitano. La mediana, poi, ha scoperto due palleggiatori come Adli e Cataldi, abilissimi anche nel recupero del possesso; ma forse, la sorpresa più grande è stato lo slittamento di Bove sulla fascia sinistra. Una novità che continua a funzionare vista la grande duttilità dell'ex giallorosso. Davanti, aspettando Gudmundsson, Kean ha preso tutti i meritati onori delle cronache, mettendo in penombra un Colpani ancora un po' apatico ma riuscendo a dialogare con un Beltran ritrovato. E stasera c'è anche un Sottil che scalpita, magari - come piace a lui - da subentrante con i difensori che sono più stanchi.

La corazzata di Inzaghi ha anche qualche difetto

L'Inter, dal canto suo, presenta lo squadrone degli scorsi anni. Portiere affidabile e di lunga esperienza, difesa rocciosa che però a Firenze mancherà di due dei suoi pilastri. Esterni rapidi e con un gran piede come Dimarco e Dumfries, o Darmian, per non parlare della qualità che calciatori come Barella e Calhanoglu possiedono. E poi davanti… non servono commenti per Lautaro e Thuram, la coppia di centravanti più temibile di tutto il campionato. Inzaghi, già campione d'Italia, vuole ripetersi ma quest'anno la lotta è più serrata: già questa sera al Franchi l'Inter non ci arriverà da favoritissima. Ecco che allora Palladino dovrà essere bravo nel sapere cogliere le piccole e poche lacune che i nerazzurri presentano: dietro giocherà il meno esperto Bisseck e forse ci potrebbe essere l'adattamento di Darmian a braccetto. Inoltre, Kean potrà sfruttare la propria velocità nell'uno contro uno vs De Vrij, non proprio più nel fiore degli anni. Tuttavia, Comuzzo e Ranieri dovranno tirar fuori dal cilindro una prestazione impeccabile, anche la sola minima distrazione potrebbe costar caro. Così, Fiorentina e Inter, pronte a darsi battaglia in uno stadio (per quanto possibile) pieno e in uno scenario da scontro al vertice. 

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