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Mandragora Fiorentina
Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

De Gea: 6 Smanaccia per respingere la minaccia iniziale dell'Empoli. Fazzini spara un missile da sei metri che non gli dà nemmeno il tempo di reagire sul gol che riapre la partita. Protegge la porta viola dalla fucilata di Kovalenko ad inizio recupero. 

Pongracic: 6 Qualche amnesia che gli fa perdere palloni delicati, specie nella prima parte. Si prende il suo tempo per risistemarsi in campo e di testa. 

Marì: 6 Ormai si è guadagnato il ruolo di perno centrale arretrato e riesce a dare affidamento ai compagni e al proprio allenatore. 

Ranieri: 6 In profonda proiezione offensiva, ruba palla a Solbakken, arriva davanti a Vasquez ma invece di tirare decide di dare una palla (sbagliata) a Beltran. Come fare un bel fiore e poi… Gestisce discretamente fino al 55' quando decide di farsi ammonire, forse non ricordando di essere in diffida (e quindi non ci sarà contro la Roma). Comuzzo: 6 Una giornata in cui molti viola sono costretti a cambiare prospettive di gioco in campo, compreso il difensore friulano. Niente straordinari per lui. 

Folorunsho: 5,5 “Gioco dove mi mette il mister”. Quante volte abbiamo sentito questa banalità pronunciata dai giocatori? Nel suo caso però è vero. Da quando è arrivato a Firenze, Palladino lo ha messo a sinistra, a destra, lo ha fatto giocare nel centrocampo a due e a tre. Ora è chiamato a chiudere la falla provocata dall'assenza di Dodo. L'abnegazione c'è, lo spirito anche ma nella non marcatura di Fazzini sul gol, emergono anche tutti i suoi i limiti in un ruolo non suo. Parisi: 6 A proposito di adattati. Ritorna a vedere la fascia che gli aveva dato Italiano in un altro momento di difficoltà della squadra a destra. Una prospettiva che non è che sia bellissima per lui, ma del resto c'era da fare di necessità virtù e diciamo che ci riesce.

Mandragora: 7 E' in un periodo di onnipotenza calcistica. Potrebbe fare qualsiasi cosa, anche la più incredibile, e gli riuscirebbe. Mancava il gol in rovesciata ed eccolo arrivare adesso. Più che Rolando Mandragora, dovremmo chiamarlo Ronaldo Mandragora. 

Cataldi: 6 Primo tempo più convincente, suo e della squadra. Secondo tempo in cui ha fatto più fatica, anche a causa di una marcatura asfissiante degli avversari. 

Adli: 7 Con Fagioli in difficoltà, giusto ‘ripescare’ l'ex Milan che si fa trovare subito al posto giusto e al momento giusto. E' lui a sbloccare la gara, con una grande freddezza davanti all'estremo difensore azzurro. Visto che aveva voglie di protagonismo represse, decide di partecipare anche all'azione del 2-0, mettendo palla dentro per Mandragora. Richardson: 6 Prova a tirare su la squadra con i suoi strappi. La prima fase riesce, la seconda (tiro, assist, giocata), manca e finisce per perdersi. 

Gosens: 6 Le luci della ribalta non ci sono in questo caso. A Cagliari forse aveva meno benzina nel motore ma è stato più protagonista. Un tiro fuori e qualche altra incursione, ma c'è da dire anche che l'azione del gol dell'Empoli è partita dalla sua parte. 

Gudmundsson: 6,5 Dal cilindro estrae un assist coi fiocchi (e con tempi perfetti) per l'inserimento di Adli, che si ritrova nelle condizioni migliori per battere Vasquez. Nel momento di maggiore difficoltà della squadra, è l'unico che riesce a tirare fuori una giocata degna di nota, impegnando il portiere empolese. Fagioli: SV

Beltran: 6 La triangolazione è giusta per dare via all'azione del primo gol viola. Poi sostanzialmente si ritrova a fare scontri fisici con gli avversari, lontano dalla porta avversaria. Zaniolo: 6 Di forza, sdradica un pallone ad un avversario e mette un pallone invitante per il tiro di Gosens. Ci prova a farsi vedere anche se non sempre gli riesce. 

Palladino: 6 Di positivo ci sono la vittoria e anche il primo tempo tenuto in mano dalla squadra. Il secondo tempo però non è così positivo: l'Empoli prende campo, riapre la gara e costringe i viola a soffrire nella parte finale della sfida. 


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