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Lucas Beltran, attaccante della Fiorentina, si è raccontato durante un'intervista concessa al Corriere dello Sport-Stadio. Queste alcune parti della sua intervista con il quotidiano: “ All’inizio della stagione Palladino ha parlato con ognuno di noi e a me ha chiesto dove mi sentivo più a mio agio in campo: intanto, gli ho detto di avere tanta voglia di Fiorentina, poi che a me piace giocare. In quale ruolo non importa: può essere da trequartista, che preferisco, come da centravanti. “Io ti vedo sia centravanti che trequartista, valutiamo dove ti trovi meglio”, mi ha risposto. In allenamento mi ha messo trequartista, gli sono piaciuto e adesso gioco lì”. 

E ancora: “Io voglio giocare e aiutare la Fiorentina. Dove non ha importanza e sono pronto a soddisfare tutte le richieste dell’allenatore. Cerco il contatto con il pallone, desidero averlo tra i piedi per entrare nell’azione, per fare assist ai compagni, per puntare la porta avversaria”. 

E sulle differenze con lo scorso anno: “E' cambiato proprio il sistema di gioco, in primis: completamente differente. Poi il posizionamento in campo: con Italiano andavamo subito in pressione in avanti, adesso ci mettiamo in posizione d'attesa e copriamo più campo pronti a ripartire. Difficoltà? Se c’è una cosa che mi caratterizza come persona e come calciatore è di non desistere mai e quando le cose non andavano bene ho fatto leva su questo aspetto. Ma indispensabile è stata la fiducia di Commisso, della mia famiglia, degli allenatori, dello staff e dei compagni che hanno sempre avuto un atteggiamento positivo nei miei confronti: un calciatore è sempre espressione di ciò che lo circonda”. 

E poi i tifosi: “Sono semplicemente fantastici: a Firenze vivono il calcio come in Argentina e io mi sento a casa. Ti spingono, ti sostengono, ti stanno vicino. Quando non riuscivo a dare quello che volevo dare, e tanti erano i dubbi, loro mi scrivevano su Instagram. “Forza Lucas”, “Sei forte”, “Non mollare Lucas”. Li adoro”. 

Argentini e Argentina: “Soltanto un orgoglio. Enorme. So che cosa ha fatto “il Bati” qui a Firenze e non dico che voglio essere come lui, perché è impossibile. Ho visto i video, i gol che segnava, quello che ha dato lui alla città e alla Fiorentina è stato incredibile. E per me è un orgoglio immenso indossare la maglia numero 9. Bertoni ha detto che sono simile a Lautaro? n effetti, posso avere movimenti e colpi che un po’ ricordano quelli di Lautaro e lo dico con tutto il rispetto nei confronti di un campione e di un attaccante eccezionale. Lo guardavo sempre in Nazionale per imparare e per “rubargli” qualche segreto. Mi fa ovviamente piacere essere accostato a lui. L'Argentina è uno dei miei traguardi pensando al Mondiale del 2026”. 

 


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