Le plusvalenze dorate sono finite: occorrono investimenti, soldi, ma soprattutto idee. L'assalto ad Italiano (che ci sarà) e un'importante decisione da prendere per la Fiorentina
Lo avevamo scritto nei giorni scorsi e lo ribadiamo: l’assalto ad Italiano ci sarà la prossima estate. Napoli, in primis, ma anche Roma, due club importanti di Serie A che stanno seguendo da tempo e da vicino la carriera del giovane allenatore della Fiorentina.
Un'importante decisione da prendere
Il club viola dovrà decidere come comportarsi nel futuro. Tre anni, in una squadra, nel calcio di oggi, sono già tanti. Chiaro che, come capita sempre, decideranno anche i risultati. La compagine gigliata è chiamata a migliorare quanto fatto la scorsa stagione, traduzione: o posizione da Europa League in campionato o vittoria di una coppa. Difficile, lo ribadiamo adesso, lo ripetevamo anche settimane fa (e non mancarono le pernacchie), quando la Fiorentina viaggiava a vele spiegate. Ma non impossibile, specie se a gennaio si interverrà nel modo giusto.
Stagione che vale tanto
Questa stagione vale tanto, perché ha il sapore del ciclo da continuare o da terminare. Un ciclo che riguarda Italiano, ma che può riguardare anche due big (gli ultimi rimasti?) come Milenkovic e Gonzalez. Il primo spesso e volentieri è stato dato sul punto di andare via da Firenze, ma è stato anche autore di un inizio di stagione molto zoppicante. Il secondo, forte e empatico, fermato dagli infortuni nelle passate annate, ma fino ad oggi si è reso protagonista di un inizio di stagione pirotecnico. Entrambi vorranno vedere, vorranno capire, in che direzione andrà l’ambizione gigliata, in un momento dove, il calcio italiano, sembra aver perso di bellezza, di appeal, ma anche di forza.
Eppure basterebbe poco per volare
Non ci sono più calciatori che fanno davvero la differenza. Basterebbe poco per scalare posizioni, per provarci. Roma, Lazio, Atalanta, per fare tre nomi, hanno organici superiori a quelli viola, ma non di tanto. Non sono più i tempi dei Baggio, dei Gullit, dei Van Basten, dei Maradona. Calciatori che spostavano, per forza di cose, gli equilibri. Calciatori che in ogni squadra dove giocavano portavano venti punti a stagione. Oggi si fa fatica, anche dal punto di vista tecnico, ad entusiasmarsi per delle giocate, per dei dribbling, per delle reti d’autore. Ecco che, se non si vuole vivacchiare, con investimenti giusti si può crescere. Oggi che il Viola Park è in vita, si può finalmente pensare ad altro, ovvero alla squadra. Spendendo, aumentando il monte ingaggi, ma soprattutto migliorando lo scouting.
Plusvalenze d'oro finite: servono idee
Non ce ne vogliano Commisso e questa dirigenza, ma sembrano lontani i tempi in cui si acquistavano calciatori forti a cifre basse, per poi rivenderli un giorno a cinque volte tanto. Basti pensare nella storia più recente agli Alonso, ai Felipe Melo, ai Ljiajic, ai Bernardeschi, ai Chiesa, agli Jovetic, ai Vlahovic. Plusvalenze dorate che hanno tenuto in piedi i conti e i progetti della Fiorentina. Oggi, non c’è più niente di tutto questo. Occorre, appunto, ripartire dalle idee, dagli affari. Tenendo conto dell’aspetto economico ma anche di quello tecnico.
Giocatori come Beltran, pagati (coi bonus) 25 milioni (e chi scrive pensa che il calciatore in questione possa avere un buon futuro davanti), non possono essere scommesse. A quelle cifre devono essere certezze. Altrimenti, di questi tempi, mettono in ginocchio ogni possibile sogno futuro. O si ha in mano un grande calciatore (come poteva essere Berardi), o vanno spesi in modo diverso. Questo ci stanno insegnando le ultime stagioni gigliate.