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L’inizio di stagione di Youssef Maleh con la Fiorentina sembrava far presagire un certo tipo di sviluppo nella gestione del calciatore marocchino. Dopo una prima annata positiva in Serie A, con qualche guizzo notevole, il classe ’98 viola ha ottenuto 4 maglie da titolare nelle prime 5 gare di Serie A 2022-2023. Maleh è partito dal primo minuto anche nella doppia sfida da dentro-fuori col Twente nei preliminare di Conference League. Le prestazioni del calciatore arrivato a Firenze dal Venezia certamente sono state perlopiù opache, ma la sparizione successiva del mancino maghrebino fa sorgere diversi interrogativi.


Maleh non si vede praticamente più da inizio settembre in Serie. Appena 18’ con la Lazio per la mezzala gigliata, nonostante la concorrenza sia stata tutt’altro che brillante nel suo ruolo. Uno spezzone col Riga, 67’ minuti da ectoplasma col Basaksehir in Turchia. Le difficoltà del calciatore nel ritrovare lo spazio ottenuto inizialmente appaiono estremamente evidenti. Va detto che il giocatore, che ha di recente cambiato procuratore passando da Minieri a Giuffredi, che gestisce anche il capitano Biraghi, non si è giocato bene le proprie carte. Maleh è apparso timido, poco concreto, scarsamente intraprendente sebbene volenteroso.


L’arrivo di Barak ed il rientro in pianta stabile di Duncan dopo i problemi fisici hanno ampliato la gamma delle scelte per Italiano e lo spazio per il calciatore marocchino non solo si è ridotto, è letteralmente evaporato. Dopo un avvio con tutt’altre premesse e sensazioni, Maleh è completamente sparito dai radar ed ora si è anche fermato per problemi fisici. Nella folta mediana viola certamente non è la quantità a scarseggiare, bensì la qualità: per ritrovare un ruolo significativo all’interno delle rotazioni viola le future prestazioni del centrocampista nato in Romagna dovranno essere di tutt’altro spessore.


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