Avanti con le scommesse, ma Palladino verrà accontentato nei rinforzi richiesti. Una trattativa chiusa con quel procuratore che non le mandò a dire al tecnico: perché meravigliarsi ormai?
Si continua con le scommesse, che come in questa stagione della Fiorentina è stato dimostrato, possono anche in gran parte funzionare. Non dovrebbe arrivare il colpo ad effetto: l’unico giocatore che potrebbe sovvertire questa affermazione è Luiz Henrique, ma la trattativa è complicata. Però si cercherà di accontentare Palladino nei ruoli che ha richiesto.
Più difficile, invece, in questo momento vendere. Ikone e Kouame, ad esempio, un po’ di mercato lo hanno. Ma la Fiorentina giustamente non li vuole svendere e si concede solamente per trattative importanti.
Eppure con quel procuratore…
Folorunsho può essere utile e diventare titolare, anche se dovrà ritrovare il ritmo partita visti i pochi minuti giocati in questa stagione. Certo, ci stupisce un po’ che la Fiorentina abbia nuovamente chiuso una trattativa con quel procuratore (lo stesso di Biraghi e Parisi) che soltanto pochi giorni fa non le mandò a dire all’allenatore viola. Ma il calcio ormai è cosi, e meravigliarsi è probabilmente roba da ragazzi.
Ripartire verso il vero obiettivo viola
Intanto mentre De Gea si avvicina al meritatissimo rinnovo, la Fiorentina è tornata sulla terra dopo gli ultimi risultati. Ma adesso avrà il compito di battere, senza se e senza ma, il Monza e di ripartire verso il vero obiettivo stagionale: l’Europa League. Diciamocelo francamente, sognare la Champions sarebbe stato troppo, ma non raggiungere il sesto/settimo posto dopo l’inizio di stagione che abbiamo visto sarebbe un mezzo delitto.
A fine mercato le valutazioni
A fine mercato valuteremo, giudicheremo, daremo il voto anche a Commisso che mai come in questo inverno ha la possibilità di provarci. Come lo farà? Con quanti soldi? Con quali investimenti? I primi due sono calciatori utili, interessanti, ma che non faranno la differenza. Da rosa insomma. Però, siamo onesti, anche Bove e Cataldi lo erano. Poi, grazie anche all’allenatore, si sono rivelati qualcosa di più. E allora fiducia, ottimismo, con la speranza di tornare subito a vincere e convincere. È più la seconda parola che in questo momento manca.