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Su Moise Kean ci sono pochi dubbi. Chi temeva, qualcuno forse pure sperava, che avrebbe smesso di segnare, dopo la partita con la Juventus si è dovuto rimangiare le parole. Il numero 20 della Fiorentina è il prototipo di centravanti ideale per Palladino: attacca sempre la profondità, galleggia sulla linea del fuorigioco e sa concretizzare le occasioni da ripartenza. Però, di Kean ce n'è uno e le competizioni da portare avanti sono due. 

Chi come vice-Kean? 

Kouame non è più quello che segnava in Europa con Italiano e Beltran, che sarebbe la riserva di Gudmundsson, non fa un gol dal pokerissimo alla Roma (fra l'altro, su rigore). Motivo evidente per cui serve un vice-Kean. La vicenda di Bove ha chiaramente stravolto i piani della dirigenza, che aveva come primo pensiero per gennaio un'alternativa al centravanti. Ora, invece, la priorità è un centrocampista. Il difensore - uno parte, un altro arriva - è stato depennato, ora tocca ai reparti avanzati rifornirsi. Nelle ultime settimane, è uscito il nome di Calvert-Lewin, ‘nove’ titolare dell'Everton ma in scadenza a giugno. In 18 gare stagionali in Premieri ha segnato 2 reti, fra l'altro consecutive ad agosto e settembre. La sua avventura a Liverpool è destinata a finire ma è altrettanto improbabile che la Fiorentina si sobbarchi i suoi attuali 5 milioni di sterline annuali. 

Pescare dalla cadetteria?

Piuttosto, un colpo intelligente sarebbe andare a pescare un giovane in rampa di lancio dalla Serie B. Il nome di Cristian Shpendi stuzzica i palati che avevano seguito il Cesena anche l'anno scorso in Serie C, ma sarebbe un harakiri per i romagnoli cedere il proprio diamante a metà stagione. In alternativa, il fratello gemello della Carrarese, Stiven, tuttavia assai meno prolifico sotto porta. Dalla cadetteria, un profilo che attizza è sicuramente quello di Francesco Pio Esposito, altro fratello d'arte del Sebastiano che ha eliminato i Viola dalla Coppa Italia. Non è una punta, ma Laurientè del Sassuolo piace sempre a Pradè: non è scontato che Carnevali non voglia monetizzare a metà stagione, con il dominio del campionato in tasca. Dimentichiamoci invece di Berardi: l'ex pallino della dirigenza gigliata finirà per fare la promozione con la sua storica casacca. Tutino della Samp, infine, rappresenta un'occasione intrigante, vista anche la stagione da intermezzo dei doriani. 

Una Conference da alimentare a suon di gol

La certezza, alla fine, rimane la necessità di coprire le spalle del nostro bomber/rapper. Vicecapocannoniere della Serie A, 15 gol stagionali e la netta sensazione che non abbia alcuna voglia di fermarsi. Ma anche la Conference vuole la sua parte. Basterebbe poco: certo, il Belotti d'annata sarebbe da non ripetere, ma trovare un'alternativa valida - naturalmente in prestito - non è impresa titanica per una società che punta al piazzamento fra le prime quattro. E poi, appunto, c'è sempre quella Coppa, accarezzata per ben due volte nelle finali ma purtroppo mai alzata al cielo al fischio finale.

Palladino insisterà su Gudmundsson, mentre per Colpani è già il tempo di fare una scelta. Tra Fiorentina e Juventus il bicchiere mezzo pieno è colorato di viola, non di bianconero
La risposta c’è stata. Seppur non nel momento migliore, seppur con tanti errori, seppur rischiando di perderla in ogn...

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