La domanda è la stessa: Italiano resta? Ma la risposta non può essere che una. Un'estate che ci dovrà dire dove andrà questa Fiorentina
La domanda è la solita: Italiano resta? Noi pensiamo e crediamo proprio di sì. Ma pensavamo anche che Gattuso, una volta firmato, sarebbe stato l’allenatore della Fiorentina. Così come a La Spezia pensavano che lo stesso Italiano, fresco di rinnovo, non se ne sarebbe certamente andato.
Ecco perché, comunque la si pensi, occorre tenere le antenne dritte fino a luglio. Perché le ultime parole di Commisso non erano proprio definitive. Anzi. Il summit dei prossimi giorni sarà decisivo, ma più che il summit (visto che dirigenza e allenatore si sentono quasi quotidianamente) saranno importanti i fatti. Il futuro di Torreira ad esempio, le eventuali alternative, gli acquisti che arriveranno, la squadra che sarà fatta. Perché, anche in questo, Italiano è stato ben chiaro al termine della stagione: il prossimo anno dovremo migliorare quanto fatto quest’anno.
E’ nella sua filosofia, nella storia di un allenatore che nel 2017 allenava l’Arzignano in Serie D, e da quel momento la sua ascesa non si è mai fermata. Fino ai preliminari di Conference League. Chiaro che, ancor più da adesso in poi, non vorrà sbagliare, contratti o non contratti.
La Fiorentina dovrà fare il resto per non rischiare di dover ricominciare tutto da capo. Noi, che conosciamo poco Italiano e abbastanza Commisso, diciamo che niente è scontato ma ci sbilanciamo sul fatto che, la prossima stagione, il tecnico di Karlsruhe sarà ancora sulla panchina della Fiorentina. Un po’ perché conviene anche a lui (non ci sono grandi club che cambiano panchina), un po’ perché perdere oggi l'allenatore dei miracoli metterebbe questa nuova proprietà in una situazione davvero delicata con la piazza. Ma come al solito, questa volta più che mai, le chiacchiere le porta via il vento: sarà l’estate più importante, sarà l’estate che ci dirà dove andrà questa Fiorentina.
Cosa accadrà dopo il Viola Park? E Italiano sarà ancora l’allenatore viola? Presto le risposte.
Ecco perché, comunque la si pensi, occorre tenere le antenne dritte fino a luglio. Perché le ultime parole di Commisso non erano proprio definitive. Anzi. Il summit dei prossimi giorni sarà decisivo, ma più che il summit (visto che dirigenza e allenatore si sentono quasi quotidianamente) saranno importanti i fatti. Il futuro di Torreira ad esempio, le eventuali alternative, gli acquisti che arriveranno, la squadra che sarà fatta. Perché, anche in questo, Italiano è stato ben chiaro al termine della stagione: il prossimo anno dovremo migliorare quanto fatto quest’anno.
E’ nella sua filosofia, nella storia di un allenatore che nel 2017 allenava l’Arzignano in Serie D, e da quel momento la sua ascesa non si è mai fermata. Fino ai preliminari di Conference League. Chiaro che, ancor più da adesso in poi, non vorrà sbagliare, contratti o non contratti.
La Fiorentina dovrà fare il resto per non rischiare di dover ricominciare tutto da capo. Noi, che conosciamo poco Italiano e abbastanza Commisso, diciamo che niente è scontato ma ci sbilanciamo sul fatto che, la prossima stagione, il tecnico di Karlsruhe sarà ancora sulla panchina della Fiorentina. Un po’ perché conviene anche a lui (non ci sono grandi club che cambiano panchina), un po’ perché perdere oggi l'allenatore dei miracoli metterebbe questa nuova proprietà in una situazione davvero delicata con la piazza. Ma come al solito, questa volta più che mai, le chiacchiere le porta via il vento: sarà l’estate più importante, sarà l’estate che ci dirà dove andrà questa Fiorentina.
Cosa accadrà dopo il Viola Park? E Italiano sarà ancora l’allenatore viola? Presto le risposte.
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