L’asso nella manica di Italiano: la strada è ancora lunga ma Sottil sta imparando ad essere decisivo
Vincenzo Italiano non ci ha pensato neanche un secondo a trattenere Riccardo Sottil, che l’anno scorso era stato mandato in prestito al Cagliari. Un’esperienza agrodolce tra buonissime cose e un infortunio che lo ha tenuto a lungo fuori dal campo, rispedendolo a Firenze più maturo sebbene non ancora al cento per cento.
Lo si evince dal rendimento altalenante di Sottil, che quando è stato chiamato in causa si è districato tra prestazioni anonime a giocate di alto livello. Ecco, noi vogliamo ripartire da queste ultime e pensare che se le basi sono buone allora anche il futuro potrà essere radioso per l’esterno offensivo viola. La società ci ha puntato molto, facendogli rinnovare il contratto, e anche Italiano sembra apprezzarne le capacità.
L’utilizzo di Sottil è stato frammentato da parte del tecnico della Fiorentina, e probabilmente lo sarà ancora di più con l’arrivo di Ikonè. Ma forse, in questo momento, è proprio questo il modo in cui Sottil può tornare più utile alla sua squadra: entrando dalla panchina, spezzando la gara con i suoi spunti e le sue giocate quando gli avversari cominciano ad accusare la stanchezza.
Il paragone con Chiesa, benché ormai quasi del tutto sfumato nella testa dei tifosi, non è certamente un peso facile da sopportare. Così come certi atteggiamenti, ritrovabili in qualche dribbling di troppo o giocata sopra le righe, hanno spesso appiccicato a Sottil l’etichetta del giocatore pieno di sé e poco umile.
In tutto questo, però, di vero c’è ben poco: il ragazzo è consapevole di dover ancora crescere, e quando scende in campo si vede che ha voglia di spaccare il mondo e rendersi utile. A volte ci riesce brillantemente, vedi diversi assist e due gol all’attivo, altre invece no: ma a 22 anni, anche se ci siamo abituati a Vlahovic, è tutto più che normale.
Lo si evince dal rendimento altalenante di Sottil, che quando è stato chiamato in causa si è districato tra prestazioni anonime a giocate di alto livello. Ecco, noi vogliamo ripartire da queste ultime e pensare che se le basi sono buone allora anche il futuro potrà essere radioso per l’esterno offensivo viola. La società ci ha puntato molto, facendogli rinnovare il contratto, e anche Italiano sembra apprezzarne le capacità.
L’utilizzo di Sottil è stato frammentato da parte del tecnico della Fiorentina, e probabilmente lo sarà ancora di più con l’arrivo di Ikonè. Ma forse, in questo momento, è proprio questo il modo in cui Sottil può tornare più utile alla sua squadra: entrando dalla panchina, spezzando la gara con i suoi spunti e le sue giocate quando gli avversari cominciano ad accusare la stanchezza.
Il paragone con Chiesa, benché ormai quasi del tutto sfumato nella testa dei tifosi, non è certamente un peso facile da sopportare. Così come certi atteggiamenti, ritrovabili in qualche dribbling di troppo o giocata sopra le righe, hanno spesso appiccicato a Sottil l’etichetta del giocatore pieno di sé e poco umile.
In tutto questo, però, di vero c’è ben poco: il ragazzo è consapevole di dover ancora crescere, e quando scende in campo si vede che ha voglia di spaccare il mondo e rendersi utile. A volte ci riesce brillantemente, vedi diversi assist e due gol all’attivo, altre invece no: ma a 22 anni, anche se ci siamo abituati a Vlahovic, è tutto più che normale.
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