La Fiorentina ha deciso di investire su un portiere, un numero uno che porti parate e punti. Manca l'asse centrale della squadra, un'intelaiatura in tempi ragionevoli
Italiano ha chiesto un portiere forte: Vicario è il primo nome della lista (ma ci vogliono venti milioni per convincere l’Empoli), ma non è il solo. La Fiorentina ha deciso di investire su un estremo difensore, dopo una stagione dove, tra i pali, le cose non sono andate male, ma nessuno ha fatto la differenza. E allora per crescere serve qualcosa anche là, serve un numero uno che porti punti, parate decisive, che vada oltre la sufficienza.
Vicario accetterebbe Firenze, una piazza comunque prestigiosa, dove sarebbe titolare indiscusso, per scalare posizioni anche in Nazionale. Martinelli verrebbe promosso, se Terracciano non volesse rimanere a fare il secondo dopo aver accarezzato il 'brivido' di essere il numero uno, per cominciare a costruire il futuro. Una scelta difficile e delicata che sarà affrontata nelle prossime settimane, a seconda appunto del portiere che arriverà.
Alla Fiorentina in questo momento manca l’asse centrale della squadra. Portiere, regista (con l’addio di Amrabat) e centravanti. Si ripartirà da qui per provare a vincere qualcosa in Coppa Italia o in Conference (squalifica della Juventus permettendo), ma soprattutto per raggiungere l’Europa League attraverso il campionato, migliorando i piazzamenti delle ultime due stagioni. Pradè, Barone e Italiano in questi giorni stanno lavorando fianco a fianco, per cercare di dare un'intelaiatura a questa squadra in tempi ragionevoli. A luglio la Fiorentina dovrà avere già il giusto scheletro. Poi ci sarà tempo per i perfezionamenti, per gli adattamenti, per eventuali aggiustamenti.
Vicario accetterebbe Firenze, una piazza comunque prestigiosa, dove sarebbe titolare indiscusso, per scalare posizioni anche in Nazionale. Martinelli verrebbe promosso, se Terracciano non volesse rimanere a fare il secondo dopo aver accarezzato il 'brivido' di essere il numero uno, per cominciare a costruire il futuro. Una scelta difficile e delicata che sarà affrontata nelle prossime settimane, a seconda appunto del portiere che arriverà.
Alla Fiorentina in questo momento manca l’asse centrale della squadra. Portiere, regista (con l’addio di Amrabat) e centravanti. Si ripartirà da qui per provare a vincere qualcosa in Coppa Italia o in Conference (squalifica della Juventus permettendo), ma soprattutto per raggiungere l’Europa League attraverso il campionato, migliorando i piazzamenti delle ultime due stagioni. Pradè, Barone e Italiano in questi giorni stanno lavorando fianco a fianco, per cercare di dare un'intelaiatura a questa squadra in tempi ragionevoli. A luglio la Fiorentina dovrà avere già il giusto scheletro. Poi ci sarà tempo per i perfezionamenti, per gli adattamenti, per eventuali aggiustamenti.
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