Arthur è l'architetto di questa Fiorentina: è indispensabile (anche al 3% della condizione), fondamentale e... costoso
92% di passaggi riusciti su 832 totali, 82 palloni recuperati contro appena 12 persi, 27 falli subìti che bilanciano i 43 contrasti concessi nei duelli agli avversari: sono questi i numeri che sottolinea il Corriere dello Sport-Stadio sulla prima parte di stagione dell'architetto della Fiorentina Arthur.
Il brasiliano arrivato in prestito dalla Juventus è, insieme a Bonaventura e Nico Gonzalez, l'anima di questa Fiorentina e lo ha dimostrato. Contro il Verona, nonostante non fosse al meglio ("era al 3%" ha detto Italiano), è bastato il suo ingresso per cambiare le sorti di una partita che fino a quel momento pendeva dalla parte dei gialloblù, poi rimasta incredibilmente in parità fino al gol di Beltran.
Idee, visione di gioco, cose semplici ma efficaci. Se gli si può rimproverare qualcosa è la lontananza dalla porta, gli zero gol e il solo assist servito dimostrano che ancora rimane troppo dietro in una Fiorentina molto propositiva. Ma ci sarà tempo per migliorare sotto la guida di Italiano.
E il futuro? Bella domanda. Dopo i 2 milioni (più altri 2 di bonus) spesi dal club viola per il prestito oneroso la scorsa estate nascono due problemi belli grossi per la Firoentina: uno è il riscatto stesso fissato a 20 milioni, l’altro è lo stipendio da 6 milioni che in questa stagione è interamente sostenuto dal club bianconero, eccezion fatta per una quota “simbolica” da 60mila euro a carico della Fiorentina. Giocatori come Arthur sono forti, indispensabili e inevitabilmente costosi.