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Per il difensore della Fiorentina Nikola Milenkovic, è stata una stagione tutt'altro che facile. Tra un problema agli adduttori, che ha compromesso l'inizio di campionato, e qualche piccolo fastidio muscolare distribuito in tutti i mesi dell'annata, avere il serbo al 100% della sua condizione è stata concessione piuttosto rara. Anche al di là degli infortuni, il campo non racconta la miglior stagione della carriera del numero 4 serbo; ne è stata messa in discussione anche la titolarità, a favore della coppia Quarta-Igor.

Il suo contributo, tuttavia, non è mancato. A livello offensivo, sono arrivati i classici tre gol a stagione (media rispettata fedelmente per la terza annata consecutiva), senza dimenticare il fondamentale apporto nel gioco aereo anche in fase difensiva. Non sono mancati gli svarioni, soprattutto nei movimenti con i compagni di reparto nella linea di difesa, in fase di non possesso. Insomma, si può migliorare tanto nel posizionamento. Ma c'è un fattore che rende Milenkovic quasi irrinunciabile per la Fiorentina, nonostante la sua presenza possa rappresentare anche un vincolo tattico.

L'equilibrio garantito dal serbo non è eguagliato da nessun altro centrale a disposizione di Italiano. Ogni altra coppia al centro della difesa perde capacità di 'sopravvivere' negli uno contro uno e nei calci piazzati a favore degli avversari. Le iniziative offensive piuttosto frequenti di Igor e (soprattutto) di Martinez Quarta, inoltre, fanno più fatica a convivere, specialmente se accompagnate da cali di concentrazione così frequenti come quelli mostrati durante questa stagione da entrambi. Non sono problemi dai quali Milenkovic è esente, ma che sono attutiti in modo decisamente più rassicurante.

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