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Il difensore della Fiorentina Lucas Martinez Quarta si è raccontato in una lunga intervista allo youtuber EZZEQUIEL, toccando vari temi. 

Che differenze ci sono tra il calcio argentino e quello di uno dei più grandi campionati in Europa come quello italiano?

“Il ritmo di gioco è quella principale, e anche sul piano fisico. Penso al mio caso, sono un difensore e gli attaccanti sono molto più forti fisicamente. In Europa ti confronti con i migliori. È poi un calcio molto tattico, sono qui da 3 anni, ho da poco iniziato il quarto e ho capito che si lavora molto su questo aspetto. Per i difensori il campionato migliore credo che sia quello italiano, che ti insegna molto, puoi imparare tanto”.

Hai fatto parte della Nazionale argentina e del processo della ‘Scaloneta’ e ora sei tornato nel giro. Quale pensi sia stata la chiave alla base di tutte le vittorie?

“Il gruppo è stato la chiave, si è creato un collettivo fondamentale per vincere la Copa America e il Mondiale. L’Argentina ha iniziato in Qatar perdendo e non è facile riuscire a vincere perdendo la prima partita, aveva poco margine di errore. Il gruppo però è unito, lo sentivo, sapevo che potevamo essere Campioni del Mondo”.

Eri nel gruppo della Copa America ma non sei stato convocato per il Mondiale. È stato difficile assimilare questo fatto?

“Ovviamente è stato difficile. Il sogno di tutti i giocatori è poter rappresentare il Paese in un Mondiale. Ho fatto parte del gruppo, ho preso parte alle sfide eliminatorie ed essere rimasto fuori è stato un dolore molto grande ma ho lavorato per superarlo ed essere nuovamente convocato nella Seleccion. Ci sono tre anni al prossimo Mondiale ed è ovvio che ho voglia di esserci continuando ad allenarmi e cercando di distinguermi facendo il meglio possibile con la Fiorentina e sto lavorando per quello e il tempo ci dirà”.

Negli ultimi mesi si è parlato molto di un tuo possibile ritorno al River Plate, soprattutto in Argentina…

“Sì, è vero, non so se sono stato vicino al ritorno al River come lo hanno raccontato i giornalisti, ma c’era un interesse da entrambe le parti di poter far qualcosa ma faccio parte di un club come la Fiorentina che mi ha fatto capire che mi voleva qui e che non si poteva concludere niente col River. E ora sono qui, felice. Tutti sanno che il River è la squadra della mia vita ma sono in club molto importante come la Fiorentina, un club molto bello, che sta crescendo molto e ha la sua storia ed obiettivi molto chiari per il breve e lungo periodo”.

Ti vedi di rientro al River prima dei 30 anni o stai pensando di stare più a lungo in Europa?

“La verità è che lo scorso mercato ci ho pensato. Ho 27 anni e giorno dopo giorno non si sa mai, in futuro. Non dipende sempre e solo da te. Mi piacerebbe tornare stando bene fisicamente ed essendo in grado di realizzare i miei sogni. Ora sono qui, sono felice e cercherò di rimanere sul pezzo il più possibile”.

Cosa ti manca più del mondo River e di giocare coi Millonarios?

“Ti manca un po’ tutto, mi è successo di stare qui in campo e avere nostalgia pensando alle partite giocate al River, alla gente, lo stadio. È bellissimo. È un mondo diverso, un’altra cultura. Noi argentini siamo abituati a stare più tempo insieme, non esiste altro tipo di gruppo e ti mancano anche un po’ i compagni. Se torni sai che non ritroverei il gruppo che c’era prima ma il concetto del gruppo e del condividere il tempo è importante. Seguo sempre il River, naturalmente”.

TRADUZIONE AD OPERA DI FIORENTINANEWS.COM


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