Così è se mi pare – Un richiamo più ammaliante del canto delle sirene per l’equipaggio di Ulisse
Come sarebbe una finale Fiorentina-Juventus!
Intrigante, stimolante, esaltante, inebriante. Rischiosa, anzi rischiosissima, perché vincere contro gli odiati (calcisticamente) bianconeri darebbe una goduria sconfinata, ma la sconfitta sarebbe più amara del chinino e più aspra del limone.
Una sfida che attrae in modo irrefrenabile
Tuttavia la sfida alla Juventus, ai più forti nella storia del calcio italiano (anche se non lo sono in questi anni), attrae in maniera irrefrenabile. Il tifoso viola sa che è come spenzolarsi su un precipizio e avvertire l’impulso a gettarsi. Come giocare alla roulette russa, ma con il caricatore a cui manca un solo colpo e non il contrario.
Il confronto diretto in una finale di coppa tra Fiorentina e Juventus ha due precedenti: in Coppa Italia nel 1960 e in Coppa Uefa nel 1990. In entrambi i casi prevalsero i bianconeri. Si può aggiungere la corsa scudetto nel 1982, anche in quel caso senza lieto fine.
Loro sono abituati a vincere, allenati a farlo, sempre e (talvolta) con qualsiasi mezzo. Però sfidarli di nuovo sarebbe bellissimo.
Fra il sogno e la realtà
Fra la realtà e il sogno c’è, stasera, la battaglia con l’Atalanta. Un esame tosto da superare. Guai a farsi irretire dai sogni di finale prima di averla conquistata. Ma come si fa a resistere alla tentazione di immaginare viola e bianconeri di fronte all’Olimpico il prossimo 15 maggio.
Un richiamo più ammaliante del canto delle sirene per l’equipaggio di Ulisse. Speriamo che ci sia cera per le orecchie di tutti.