Commisso sta a te scegliere in fretta, anche su Palladino. Ma nel frattempo abbiamo visto tante cose strane e particolari
Nessuno si arrabbi dentro la Fiorentina, ma il silenzio assordante su Palladino da parte della proprietà e della dirigenza non sa di difesa. Anzi. Si aspetta, si attende, magari il risultato della partita con la Lazio, o ancora di più forse la prestazione. Ma qui occorre una reazione, fare intravedere una strada diversa.
Lo diciamo subito: se si pensa di cambiare lo si faccia ora, senza aspettare. Sarebbe un doppio errore rimanere separati in casa, continuare con punzecchiature a mezzo stampa che non hanno senso. O ci si fida di Palladino (cosa che faremmo noi) e si va avanti sperando che la rotta venga invertita, oppure si cambia. Tudor è un allenatore che a Pradè è sempre piaciuto molto, tanto che si dice che fosse la prima scelta del dirigente viola la scorsa estate. Poi per una serie di motivi non è arrivato con il conseguente dirottamento su Palladino.
Ci sta tutto, ma fino ad un mese fa questa decisione appariva perfetta. Oggi molto è cambiato. Non sappiamo il perché (speriamo che lo conoscano all’interno della squadra, perché questa sarebbe la cosa più importante), ma continuiamo a vedere cose strane e particolari, sia tecniche che di mercato, sia di formazione che di scelte societarie. Però aspettiamo la fine del mercato per dare un giudizio definitivo, non vogliamo commettere l’errore di farci prendere dal momento, dall’emotività.
Intanto la partita con la Lazio diventa comunque fondamentale. Il mercato al momento ha dato poco, vedremo cosa accadrà negli ultimi giorni che solitamente sono i più caldi. La Fiorentina è ad un bivio: o tornare e consolidare le zone europee della classifica, o rimanere nel limbo dove è stata negli ultimi anni, senza grandi sogni. Sta a loro, anzi a Rocco, scegliere, sul futuro e sull’allenatore. D’altronde il padrone, nel bene e nel male, ha la responsabilità.