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Dell'Olio Fiorentina

Arrivare in fondo e poi prendere De Rossi. Salvare il salvabile, che poi potrebbe essere addirittura un trofeo se le cose in Conference dovessero andare bene come ci auguriamo (a cominciare da stasera). Insomma terminare la stagione senza esoneri, per poi dirsi in faccia le cose che non sono andate e salutarsi. Tra Palladino e la Fiorentina il rapporto potrebbe andare a finire così, senza scossoni immediati, un qualcosa che a livello di immagine andrebbe bene ad entrambe le parti, senza essere costretti a prendere un traghettatore, mossa abbastanza inutile ad una manciata di giornate dalla fine. 

Interrogativi

Certo, la partita contro i greci se andasse bene porterebbe verso questo disegno, ma se andasse male creerebbe sicuramente ancor più malumore e la situazione diventerebbe difficilmente gestibile dal punto di vista del tifo e dell’opinione pubblica. Quello che è certo è che la proprietà e la dirigenza hanno ormai deciso di provare ad arrivare fino in fondo così, sperando che gli eventi non precipitino, per poi scegliere l’allenatore del futuro, quello sul quale puntare per i prossimi anni. Quello che doveva essere Palladino ma che probabilmente non sarà. Poi ci sarà da capire cosa non è andato, perché ad un certo punto si è passati dai titoli dei giornali in prima pagina alla colonnina in decima. Interrogativi che soprattutto all’interno della dirigenza dovranno essere sciolti per non sbagliare ancora nel futuro. 

Daniele De Rossi in primo piano. Foto: Luca Fanfani/Fiorentinanews.com

Linea Pradè

Futuro, appunto, che scriviamo da tempo potrebbe chiamarsi De Rossi, se vincerà la linea Pradè. Altro allenatore giovane, sicuramente con maggiore carattere e impatto mediatico, ma pur sempre alle prime esperienze. Nonostante in tanti chiedano un tecnico finalmente vincente, affermato, maturo. Qui, sicuramente, si aprirà anche un dibattito interno, di strategie. Ma è forse presto per parlarne. Per allenatori del genere ci vogliono tanti soldi, progetti vincenti e lasciare autonomia. Aspetti che forse mancano in questa Fiorentina che da anni ormai galleggia sempre nelle solite posizioni di classifica senza infamia e senza lode. Quasi come se andasse bene così, se si sperasse soltanto in un miracolo sportivo per ottenere qualcosa di più. Una casualità che, per carità, prima o poi potrebbe anche accadere ma che non cambierebbe i piani e i sogni dei tifosi. 

Intanto c’è la partita di stasera, una gara dove scuse, appelli, giustificazioni non saranno più tollerati. C’è da vincere e da superare il turno. Stop. Come, lo decida Palladino

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