ESCLUSIVA - Che fine ha fatto Save The Children? L'evoluzione della partnership: "Felici della nuova iniziativa della Fiorentina"
Tutto nacque nel 2010, quando la Fiorentina orfana dello storico sponsor Toyota campeggiato sulle casacche gigliate per diversi anni, affidò ai tessuti griffati Lotto un motto (scusate il gioco di parole): Il calcio è un divertimento. La suddetta maglia fu presentata nel ritiro estivo da Mencucci e Gamberini, ma l'idea rivoluzionaria della famiglia Della Valle durò poco. Ben presto sulle maglie della Fiorentina sarebbe arrivato il marchio di Save The Children, con la più grande organizzazione internazionale indipendente che sarebbe rimasta sulle maglie viola per nove anni, anche se non sempre come "main sponsor" (il logo dell'associazione è stato messo in mostra negli anni sotto il numero di maglia, ma anche piccolo in alto a destra). Ma dall'arrivo di Rocco Commisso, nonostante l'impegno preso dal patron viola con il Meyer, non si è più sentito parlare di Save The Children e del rapporto con la Fiorentina.
La redazione di Fiorentinanews.com a tal proposito ha contattato i vertici dell'associazione umanitaria per capirne di più in tal senso. In esclusiva, le parole Daniela Fatarella, Vice-Direttore Generale di Save the Children Italia: "Siamo molto grati all’ACF Fiorentina, che da quando ha lanciato la sua partnership con Save the Children nella stagione 2010-11, si è distinta per la volontà di portare avanti un impegno umanitario concreto in favore dei bambini più vulnerabili. Un impegno che ha coinvolto in prima linea la Società, l’allenatore e i calciatori, e i tantissimi tifosi. L’ACF Fiorentina, oltre ad ospitare il nostro logo sulle maglie, ci ha supportato in particolare nella campagna contro la mortalità e malnutrizione infantile nel mondo, e ci ha consentito di realizzare concretamente un progetto di salute e nutrizione in Etiopia. Grazie al supporto della Società, infatti, nel distretto di Konso, abbiamo potuto garantire in questi anni salute e nutrizione a 400.000 bambini e 600.000 mamme e donne in età riproduttiva, ampliando l’ospedale, ristrutturando 30 centri sanitari, fornendo ambulanze e riattivando pozzi per l’acqua potabile tra le altre cose".
"Per rendere ancora più incisivo il suo impegno per l’infanzia - ha continuato il Vice-direttore di Save The Children - la Fiorentina ha deciso di impegnarsi ancora di più sul proprio territorio, con il sostegno del Punto Luce di Save the Children, inaugurato a Prato lo scorso dicembre (FOTO in basso con Pezzella, Chiesa e Benassi). Si tratta di un centro “ad alta intensità educativa”, grazie al quale tantissimi bambini tra i 6 e i 16 anni che vivono al Macrolotto Zero, una zona carente di servizi, possono usufruire gratuitamente ogni giorno di attività motorie e sportive, laboratori creativi, teatro, musica, accompagnamento allo studio, invito alla lettura, educazione all’uso responsabile e sicuro dei nuovi media e di Internet, fondamentali per crescere e scoprire i loro talenti. La nuova iniziativa dell’ACF Fiorentina con la Fondazione Meyer è una conferma di come la tutela dell’infanzia, nel mondo e sul proprio territorio, continui ad essere una priorità. Ci auguriamo che il mondo del calcio, e dello sport in generale, possa dar vita sempre di più a partnership di questo tipo, con l’obiettivo di fare concretamente la differenza in positivo nella vita dei bambini più a rischio, in Italia e nel mondo, come Save the Children è impegnata a fare ogni giorno da 100 anni".