Il filo rosso che lega la FCA (e la Fiat prima) alla Serbia. Interessi ben più grandi dietro a Vlahovic
Solo il tempo riuscirà a dare giuste risposte all’amaro che, questa mattina, permane nelle bocche dei tifosi della Fiorentina. La notizia della notte, ovvero il probabile addio di Dusan Vlahovic alla squadra viola, è stato un fulmine a ciel sereno per tutti, capace di far non far dormire nessuno.
E’ stato tutto talmente veloce che, anche questa mattina, è complesso da spiegare sia ai tifosi più piccoli, che vedevano in Vlahovic un idolo, sia a quelli più grandi che ora si trovano a dovere schierarsi a favore delle scelte societarie.
Sui perché di questa scelta risponderanno i dirigenti viola, certo è che dietro al giocatore ci sono interessi ben più grandi. Come fatto emergere dalla trasmissione Report, infatti, a gestire il futuro di Vlahovic non c’è solo la International Sport Office con Darko Ristic bensì personaggi come il figlio del presidente serbo Danilo Vucic e il segretario di stato serbo Novak Nedic.
Tra la Serbia e Torino, sponda Juventus, c’è però un filo rosso legato ad FCA Italy Spa. La società che sponsorizza “la vecchia signora” con un accordo da 45 milioni l’anno fino al 2024, infatti, possiede il 67% della “FCA Serbia d.o.o. Kragujevac”. La restante parte della sopracitata società, è gestita dal governo serbo e produce auto a marchio Fiat proprio a Kragujevac, città posta a 140 chilometri dalla capitale Belgrado.
E’ un filo rosso che prosegue da anni quello tra Serbia e Fiat, con la Zastava Automobiles che dal 1955 ha prodotto generazioni di modelli basati sul marchio torinese, diventando nel 2008 Fiat Automobiles Serbia e sussidiaria FCA nel 2014.
Lo stabilimento, destinato alla produzione del modello 500L, è stato inaugurato nella sua nuova ristrutturazione il 16 aprile 2012 alla presenza del defunto AD Fiat Sergio Marchionne che dichiarò: “Per noi è un grande privilegio contribuire alla crescita di questo Paese”.
Gli affari, adesso, non vanno per il meglio, infatti lo stabilimento ha subito un brutto contraccolpo a causa della pandemia con uno stop di circa 50 giorni a fine 2021 per calo della domanda e mancanza di semi conduttori. A inizio anno la produzione è ripresa, ma il sogno 200mila veicoli all’anno prospettato nel 2012 sembra ormai finito tanto che Stellantis potrebbe portare in Serbia la produzione di un altro modello, anche non Fiat.
Kragujevac, inoltre, è dal 2008 zona franca, ovvero luogo dove si è esenti da iva e da dazi doganali, proprio per volere del governo serbo guidato ai tempi da Boris Tadic.
Gli interessi per la FCA Italy Spa sono ancora tanti in Serbia, paese natale di Dusan Vlahovic, il quale potrebbe diventare presto un giocatore della Juventus; due società gestite da Exor N.V.
E’ stato tutto talmente veloce che, anche questa mattina, è complesso da spiegare sia ai tifosi più piccoli, che vedevano in Vlahovic un idolo, sia a quelli più grandi che ora si trovano a dovere schierarsi a favore delle scelte societarie.
Sui perché di questa scelta risponderanno i dirigenti viola, certo è che dietro al giocatore ci sono interessi ben più grandi. Come fatto emergere dalla trasmissione Report, infatti, a gestire il futuro di Vlahovic non c’è solo la International Sport Office con Darko Ristic bensì personaggi come il figlio del presidente serbo Danilo Vucic e il segretario di stato serbo Novak Nedic.
Tra la Serbia e Torino, sponda Juventus, c’è però un filo rosso legato ad FCA Italy Spa. La società che sponsorizza “la vecchia signora” con un accordo da 45 milioni l’anno fino al 2024, infatti, possiede il 67% della “FCA Serbia d.o.o. Kragujevac”. La restante parte della sopracitata società, è gestita dal governo serbo e produce auto a marchio Fiat proprio a Kragujevac, città posta a 140 chilometri dalla capitale Belgrado.
E’ un filo rosso che prosegue da anni quello tra Serbia e Fiat, con la Zastava Automobiles che dal 1955 ha prodotto generazioni di modelli basati sul marchio torinese, diventando nel 2008 Fiat Automobiles Serbia e sussidiaria FCA nel 2014.
Lo stabilimento, destinato alla produzione del modello 500L, è stato inaugurato nella sua nuova ristrutturazione il 16 aprile 2012 alla presenza del defunto AD Fiat Sergio Marchionne che dichiarò: “Per noi è un grande privilegio contribuire alla crescita di questo Paese”.
Gli affari, adesso, non vanno per il meglio, infatti lo stabilimento ha subito un brutto contraccolpo a causa della pandemia con uno stop di circa 50 giorni a fine 2021 per calo della domanda e mancanza di semi conduttori. A inizio anno la produzione è ripresa, ma il sogno 200mila veicoli all’anno prospettato nel 2012 sembra ormai finito tanto che Stellantis potrebbe portare in Serbia la produzione di un altro modello, anche non Fiat.
Kragujevac, inoltre, è dal 2008 zona franca, ovvero luogo dove si è esenti da iva e da dazi doganali, proprio per volere del governo serbo guidato ai tempi da Boris Tadic.
Gli interessi per la FCA Italy Spa sono ancora tanti in Serbia, paese natale di Dusan Vlahovic, il quale potrebbe diventare presto un giocatore della Juventus; due società gestite da Exor N.V.
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