Dalle due semifinali a una vecchia conoscenza che adesso gioca nel Bruges: quante analogie per la Fiorentina rispetto alla scorsa stagione
“Le cose che abbiamo in comune sono 4850” cantava Daniele Silvestri. Qualcuna in meno magari per la Fiorentina, ma non si può evitare di mettere a confronto la scorsa stagione con quella attuale. Il percorso della squadra viola fin qui è pressoché identico, con tante analogie e un'unica speranza: che l'epilogo sia diverso.
Altre due semifinali. E per Italiano è record
Su tutte l'analogia più evidente: la Fiorentina è arrivata di nuovo alle semifinali di Coppa Italia e Conference League. Per Italiano è un piccolo, grande record: in tre anni sulla panchina viola ha sempre raggiunto una semifinale (ricorderete quella sfortunata di Coppa Italia, contro la Juventus, nella stagione 2021/22). E se il livello di difficoltà cambia radicalmente tra Atalanta e Cremonese, si può dire che Brugge e Basilea siano più o meno sullo stesso piano. In comune, di sicuro, c'è il fatto che la Fiorentina dovrà giocarsi la qualificazione nella gara di ritorno in trasferta, esattamente come fece in terra svizzera.
Dal Lech Poznan al Brugge: la Fiorentina ritrova Skoras
Ma le cose in comune non sono finite. Dando un'occhiata alla rosa del Club Brugge si può infatti trovare un nome familiare. Si tratta di Michal Skoras, talento polacco che l'anno scorso vestiva la maglia del Lech Poznan che affrontò proprio la Fiorentina ai quarti di Conference League. Al ritorno fece impazzire Biraghi e Terzic, contribuendo alla rimonta dei polacchi poi stroncata dai gol di Sottil e Castrovilli ed entrando nel mirino viola in ottica mercato. In estate Skoras è invece passato al Club Brugge, dove però finora non è riuscito a ritagliarsi un ruolo da protagonista.