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Il 20 ottobre non sarà mai una data come le altre per i tifosi viola. Questo perché in quel giorno dell'anno 2013 andava in scena una delle partite che rimarrà per sempre nella storia della Fiorentina: il 4 a 2 contro la Juventus. Un pomeriggio che sembrava destinato a raccontare l’ennesima delusione, si trasformò invece in qualcosa di magico. Primo tempo solo a tinte bianconere: Tevez su rigore, poi Pogba su regalo di Cuadrado. Entrambi esultano con la mitraglia, il Franchi fischia, ma la Juve è avanti di due reti. Nella ripresa cambia tutto: Neto nega a Marchisio il colpo del ko, poi Mati Fernandez si guadagna un rigore che Giuseppe Rossi trasforma accorciando le distanze. Ma è solo l’inizio. Passa un quarto d’ora e ancora Rossi si gira in mezzo a due avversari, calcia da lontano e trova un’indecisione di Buffon: 2-2. Franchi in delirio, eppure c’è qualcosa di strano nell’aria. Qualcosa che dice ai migliaia di cuori viola sugli spalti che il pareggio non basta, che si può fare qualcosa di più. E infatti due minuti dopo il gol del pareggio, Borja Valero alza la testa e apre in area per Joaquin, che fulmina il portiere in uscita e fa impazzire tutti. A concludere l’epica impresa ci pensa ancora Giuseppe Rossi, che concretizza l’assist di Cuadrado dopo cinquanta metri di corsa. 4-2, Conte in lacrime, tifosi viola in delirio. La Fiorentina batte dopo 15 anni la Juve in casa, e lo fa con una rimonta che diventa subito storia. Protagonista indiscusso Pepito Rossi, che ancora dopo tanti anni conserva un ricordo indelebile di quella partita: “Non riuscivo a respirare per la gioia e l’emozione. Tre gol davvero importanti - ricorda l’ex viola in un’intervista a Sky Sport - che ci consegnarono una bella vittoria. In quell’occasione vidi addirittura gente piangere. Spero che i tifosi possano di nuovo provare quel tipo di emozioni”.


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