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Dalla ‘Ferrovia’ è stato subito evidente. Il portierone che si tocca il flessore, il freddo che attanaglia i muscoli e la paura di dover essere costretti al cambio in corsa. Per fortuna, niente sostituzione, ma due reti subite e una sconfitta interna sì, a smorzare l'entusiasmo natalizio di una Fiorentina fra le prime della classifica. De Gea si è fatto male? Abbiamo temuto tutti il peggio ma per fortuna il numero 43 spagnolo, pur con una evidente fasciatura, ha giocato regolarmente tutto il secondo tempo.

Anche De Gea, comunque, dovrà essere gestito

Nessun allarme dunque ma è bene ricordare che anche De Gea, vista la sua fondamentale importanza, debba essere gestito nel corso della stagione onde evitare qualsiasi rischio. Ecco dunque che spunta alle sue spalle la figura di Pietro Terracciano: l'ex titolare ha sul groppone le incertezze che sono costate l'eliminazione al primo turno di Coppa Italia e anche quelle che hanno rischiato di far saltare il terzo posto nella classifica di Conference, ma non è ancora arrivato il momento di “pensionarlo”. 

Il secondo che piace ancora

Terracciano, per quanto esista una categoria di differenza con De Gea, è una risorsa per la Fiorentina, anche alla luce della recente qualificazione agli ottavi di Conference. Palladino ci crede, ancora. Il gettone di Martinelli con il LASK è stato il giusto riconoscimento per il classe 2006, ma quando c'è stato da prendersi la qualificazione, il tecnico non ha avuto dubbi. Così come non ne ha la società: a differenza del “caso” Biraghi, non è prevista alcuna trattativa di cessione per il numero 1 gigliato. Ai Viola serve un secondo di De Gea, un estremo difensore esperto che possa salvaguardare i compagni quando lo spagnolo ha bisogno di rifiatare.

E, nel frattempo, il Viola Park continuerà a farli crescere 

In molti vorrebbero il “lancio” di Martinelli. Per non parlare di chi già pensa a Vannucchi in Prima Squadra (senza considerare il fuori rosa Christensen). Ma la realtà è che un Terracciano ci vuole, ancora. Serve perché la Viola di Palladino è una squadra inesperta, non abituata a certi livelli ed avere una riserva d'esperienza, un buon vino d'annata, alle spalle di un fuoriclasse è la scelta sicura da fare. Per gli altri portierini ci sarà tempo, a Firenze non è mai stato negato a nessuno, tantomeno adesso che tutto si poggia sul Viola Park. De Gea c'è e ne dovrà giocare il più possibile, ma la Fiorentina crede ancora nei guantoni del suo (ex) ‘numero uno’.

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