Viviano: “Se una società vuole mandar via un calciatore, spesso fa trapelare che chiede più soldi o ha combinato qualcosa, questo mi fa inc*****e. Il giocatore non può esprimersi, chi lo tutela?"
Libertà di pensiero, diritto di parola e non solo nel calcio. Quanto è importante la comunicazione al giorno d'oggi? Oltre all'ottimizzazione della trasmissione di uno o più messaggi in sé, saper comunicare e migliorare l'integrazione tra le componenti di un sistema rende più fruibile e di successo un prodotto…magari la nostra Serie A e di conseguenza il calcio italiano. Sul tema si è espresso a TvPlay l’ex portiere della Fiorentina e tifosissimo viola, protagonista di un ampio sfogo.
’Se un calciatore rilascia un’intervista viene multato, mentre le società…’
“Penso che i calciatori dovrebbero lottare molto di più per il diritto di dire ciò che vogliono in momenti in cui fanno di noi ciò che vogliono e non ci possiamo difendere. Perchè se rilasciamo un’intervista ci fanno un c**o come una capanna. Non dico che i calciatori non abbiano potere, ma la cosa che mi fa arrabbiare di più è che se una società vuole mandar via un calciatore, che per carità è un suo diritto se un calciatore non rientra più nel progetto tecnico, si fa trapelare che quel giocatore ha combinato qualcosa, vuole più soldi, se ne vuole andar via…succede continuamente. Perchè magari quel calciatore è amatissimo dalla piazza e se si fa trapelare che lo si sta cacciando via, la società, l’allenatore, il dirigente, può avere un problema”.
‘E chi è che tutela l’immagine del calciatore?’
“Nei mesi in cui il calciatore ha una trattativa però, la società può contattare i media, fare interviste, dire del calciatore ciò che pensa mentre questo non può, non è autorizzato a parlare dalla società, e non può esprimersi, neanche sui social. La gente dice ‘il calciatore è pagato e non può rovinare l’immagine della società ma deve tutelarla’…quindi se uno lavora per un’azienda e questa dice ciò che vuole su di lui, uno dev’esserne contento solo perchè lo pagano? Ma dove siamo? Mica è schiavismo…E l’immagine del calciatore chi la tutela? Anche la Lega Calcio ha delle responsabilità”.
“Io ho finito la mia carriera ad Ascoli e da un anno faccio l’opinionista, ho ricevuto mille offese e critiche ma ho fatto l’opinionista da calciatore. L’ho fatto perché ho le spalle larghe e di quello che dice la gente non me ne frega un c***o, ma anche perchè speravo di dare un po’ di forza agli altri, per potersi esprimere. La sera prima del mio esordio a TvPlay ho chiamato il presidente dell’Ascoli e gli ho detto che avrei fatto questa cosa altrimenti avrei preso le mie cose e sarei andato a casa, ma lo avevo già detto prima di firmare il mio contratto e la cosa era stata accettata”.