Caro Chiesa, per scacciare i cattivi pensieri devi solo tornare quello di prima...
Se n’è accorto Roberto Mancini, che lo ha spedito in panchina nella partita contro la Bosnia. Se n’è accorto Antognoni, che nelle ultime dichiarazioni ha affermato che “quello che stiamo vedendo non è il Federico che conosciamo”. Insomma, che Chiesa non stia attraversando un buon momento è evidente a tutti, probabilmente anche a Montella che però, data l’assenza di Ribery, ha faticato a tenere fuori anche lui. Ciò che conta, però, è che Chiesa ritrovi in fretta la condizione e soprattutto la capacità di essere decisivo. Ne ha bisogno la Fiorentina, e ne ha bisogno anche lui perché il rischio di fronte a certe prestazioni è che la piazza gli si rivolga contro. D’altronde, dopo un’estate di dubbi e silenzi, è normale che se il giocatore non rende il primo pensiero sia quello che non si impegni, che vada in campo controvoglia. Fermo restando che nessuno vuole credere a questa ipotesi, l’unico che può eliminare completamente il dubbio è Chiesa stesso. Tornando ad essere quello di un tempo, neanche troppo lontano, che spezza le partite e segna gol importanti. Tornando ad essere, semplicemente, quello di cui Firenze si è innamorata.