Citterio: "Abbiamo cambiato modulo e tanti ne hanno tratto beneficio, oggi l'abbiamo approcciata come una finale di Champions. Kean ha resistito ma poi era meglio cambiarlo"
Parola a Stefano Citterio oggi, vista la squalifica di Palladino: questo il pensiero sul successo extralarge della Fiorentina da parte del tecnico in seconda.
"E' cambiato il lavoro, nel senso che noi stiamo lavorando da tre mesi e sapevamo che inizialmente potevamo avere qualche difficoltà cambiando metodologie e sistema di gioco. Piano piano, grazie alla disponibilità dei ragazzi, le cose stanno migliorando e stiamo raccogliendo dei frutti. Abbiamo la fortuna di allenare un gruppo di uomini, prima che di calciatori, lo dimostra la voglia con cui affrontano le partite. Parliamo di 22-24 giocatori a disposizione. Lo dimostra oggi Beltran, che è entrato per l'infortunio di Gudmundsson e ha fatto benissimo. Le vittorie sono solo frutto di questo.
Colpani? Il gol aiuta sempre gli attaccanti per cui Andrea ne trarrà beneficio, non abbiamo mai nascosto l'apprezzamento per lui. Stava crescendo nelle prestazioni, è chiaro che se insieme a una prova positiva arrivano due gol siamo più contenti.
Kean e Gudmundsson? Per Gud si tratta di un risentimento muscolare, speriamo che non sia nulla di impegnativo ma verrà valutato. Per Moise si parla di un trauma distorsivo, ha resistito fino all'intervallo, poi è stato meglio sostituirlo.
Cambio di modulo? Abbiamo avuto dei vantaggi numerici, noi non li guardiamo i numeri dei moduli. E' importante come si interpreta il ruolo, il sistema. Qualcuno è andato più a suo agio, ora stiamo proseguendo su questa linea ma nulla toglie che in futuro potremo tornare su un altro sistema.
La classifica? La lasciamo lì per adesso, ci sono tante partite, ora pensiamo alla Conference. Poi ritornerà il campionato e più avanti potremo fare qualche ragionamento.
Consapevolezza nuova? Sicuramente l'autostima di questa squadra è cresciuta però la vera abilità di questi ragazzi è di affrontare allo stesso modo il Milan e poi il Lecce. Venire qui contro una squadra in crisi poteva mettere insidie, invece i ragazzi l'hanno interpretata al massimo, come una finale di Champions League e i frutti si sono visti.