“Dal settore giovanile alla prima squadra: l’evoluzione della metodologia” questo il titolo della tesi che il nuovo allenatore della Fiorentina, Raffaele Palladino, ha presentato a Coverciano per ottenere la licenza Uefa Pro che gli permette di allenare in Serie A. 

I tre verbi fondamentali

Tre sono i verbi fondamentali che, secondo l’ex Monza, un tecnico deve mettere in pratica coi suoi giocatori: trasmettere, conoscere e sapere, con l’obiettivo di formare quelli che il tecnico chiama “giocatori pensanti”.

I sistemi di gioco e la chiosa sugli allenamenti

La parte finale è dedicata quindi ai risvolti del sistema di gioco, il già citato 3-4-2-1 che in fase di possesso diventa 3-2-4-1 o 3-1-5-1 (e nel quale gli spunti chiave sono la costruzione dal basso, resa possibile grazie all’abbassamento di un quarto di centrocampo e di un difensore laterale, nonché il concetto di «ampiezza» che porta a imprevedibilità e densità di uomini in zona palla) e che invece in quella di non possesso declina in un 5-4-1. Chiosa sugli allenamenti, che Palladino svolge in due modi: una seduta di 110’ improntata sulla forza massima, i duelli e le partite «a pressione» alternata a una da 112’ basata su forza a contrasto e tattica, con particolare attenzione alla ricerca del terzo uomo in fase di costruzione dal portiere.

A riportare le parti salienti della tesi è stamani il quotidiano La Nazione

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