Burdisso: "Gasperini un padre calcistico per me, vi racconto l'esordio di Mandragora a tutto campo su Pogba. Anche alla Fiorentina abbiamo difeso con l'uno contro uno aggressivo"
Nicolas Burdisso, ex direttore tecnico della Fiorentina, nel corso della sua intervista a Cronache di Spogliatoio parla anche del suo rapporto con Gian Piero Gasperini e della difesa ‘a tutto campo’ dell'attuale tecnico dell'Atalanta, avendo modo di raccontare anche l'esordio in Serie A del centrocampista viola Rolando Mandragora, ma non solo.
'Gasperini dice che ha inventato la marcatura uomo a uomo a tutto campo parlando con te'
“È una persona con cui ho un bellissimo rapporto, per me è un papà calcistico. Ho una camera tattica di quella partita, me la tengo sempre. Abbiamo giocato contro la Juve e abbiamo perso 1-0. Era la Juve di Conte: abbiamo sbagliato un rigore noi prima con Calaiò, poi ha fatto gol Pirlo all’ultimo minuto. Abbiamo perso ma meritavamo di stravincere. Qualche mese dopo rigiochiamo contro la Juve. Gasp viene da me e dice: “Io so che se mi difendo soltanto il gol lo prendo. L’unica maniera in cui possiamo giocare è farli giocare di schiena alla porta. Devono giocare in 11 schiena alla porta, non possono pensare, non possono ragionare. Noi fisicamente siamo al top”, perché lui lavora molto bene atleticamente. Abbiamo fatto questa partita che abbiamo vinto 1-0 con gol di Antonini: pazzesca. Abbiamo fatto 1v1 a tutto campo”.
‘Oggi la difesa uno contro uno aggressiva è molto più diffusa, lo facevamo anche alla Fiorentina’
“Era la gara di esordio di Mandragora che ha giocato a tutto campo 1 contro 1 con Pogba. Abbiamo fatto una grande gara: guardando la camera tattica, io da centrale ero con Tevez, De Maio era con Llorente e tra noi c’erano 40 metri. A lui in quel momento gli aveva dato tante sicurezze, quell’anno abbiamo continuato a giocare così: ci siamo qualificati per l’Europa League. Ci siamo divertiti da morire, uno degli anni in cui mi sono divertito di più in carriera. Era la stagione 2014-15 con i vari Niang, Pavoletti, Perotti, Kucka, Sturaro, Bertolacci, De Maio, Izzo, Falque, ne dimentico tanti. Avevamo una squadra bellissima che correva tanto, giocavamo un calcio diverso. Dopo le partite parlavo con calciatori o altri allenatori e mi chiedevano: “Ma come giocate? Non riusciamo a capire”. Era quasi 10 anni fa, oggi è normale: in tanti difendono in questo modo, con l’1 contro 1 aggressivo. Lo facevamo anche noi negli ultimi anni con la Fiorentina”.