Benedetto Ferrara: "Chiesa sarebbe un'inversione a U di convenienza, poi ci mancano solo Felipe Melo e Berna. Italiano ha pensato a Biraghi per farsi perdonare"

Nel suo pezzo per Rock & Gol su La Nazione, Benedetto Ferrara parla ironicamente di un vecchio-nuovo tormentone del mercato come Berardi ma anche della suggestione Chiesa:
"Poi c’è sempre lui, l’ex obiettivo più longevo di sempre, il biondo del Sassuolo che deve sempre lasciare il Sassuolo, come quello che al bar dice che va a vivere a Rio dove aprirà un chioschino sulla spiaggia di Ipanema e poi è sempre lì, al bar, pronto a ordinare una sambuca mentre racconta del suo improbabile altrove. Non c’è mercato senza Berardi. E non importa se la Fiorentina non lo vuole, non chiama, non si informa. L’importante è fare il suo nome perché non si sa mai.
Ma questa volta spuntano nuovi fantasmi. Federico Chiesa sognava la Juventus, poi da lì è volato in Premier. Ora si parla di un ritorno alla Fiorentina. Forse perché il suo procuratore lo ha offerto a Pradè. Al di là della fattibilità di una operazione che per questione di ingaggio e di coerenza morale sembra impraticabile, è davvero divertente assistere a queste inversioni a u per convenienza. Se i grandi amori fanno giri immensi e poi ritornano si potrebbe anche dire che se gli amori finiscono un motivo c’è. E’ un po’ il destino di chi sceglie una vita lussuosa in bianco e nero. E pensare che tempo fa era tornato fuori anche il nome di Bernardeschi. Ci mancano solo Felipe Melo e uno scambio Vlahovic-Kean. Qui siamo nel puro fantasy, chiaro, ma che qualcuno (non a Firenze) ci abbia pensato non è da escludere a priori.
Questa Fiorentina appare molto più pragmatica del recente passato, e comunque l’opinione degli allenatori pesa sempre di più. Anche quella di Italiano, che ha chiesto Biraghi ai suoi dirigenti. Forse è un modo per farsi perdonare gli eccessi a fine partita di qualche settimana fa. Grazie mister, anche solo per averci pensato".