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E' arrivata la contro-risposta da parte di Rocco Commisso alle 'critiche alle sue critiche' nella conferenza stampa di ieri: "Ieri c'è stato un comunicato portato da questo Sandro Bennucci, riferendosi al fatto che io non posso parlare, criticare o offendere. Quello che ho detto è che quando ci sono bugie che offendono il mio nome e la mia famiglia, quello che io rappresento e che ho fatto nella mia vita, non ci sto. Io ho il diritto di difendermi. Ieri ho sentito che questo Sandro Bennucci in tv ha detto che non ha mai sentito nessuno a Firenze criticarmi o offendermi. Io voglio dire a lui se non ha mai sentito il nome di Rocco Benito usato da Bucchioni o dal Corriere Fiorentino? Non ha mai sentito parlare di "zio d'America"? Se non l'ha visto come può rappresentare i giornalisti, ieri non l'ho lasciato parlare come avrebbe voluto perché quando qualcuno offende mio padre mi arrabbio a non finire. Lui è stato prigioniero di guerra, per 5 anni in Africa, fate quello che volete ma io non ve la lascio passare. Oggi è la conferma di quello che ho detto ieri, qui si critica non sul pallone ma andando sul personale. Su La Gazzetta ho letto questo pezzo di Andrea Di Caro che ha usato termini come "Don Rocco" o "gangster americano", hanno parlato del "Padrino" ma a questo punto siamo arrivati qui in Italia? Io nella mia vita ho fatto per 50 anni battaglie sugli stereotipi dell'italiano emigrato e considerato un mafioso, ma non si vergogna? Ha diffamato tutti gli italoamericani che vivono in America, è umiliante. Un italiano che va a scrivere queste porcherie nel primo giornale sportivo in Italia...".

"Ultima partita con il Napoli? Sono rimasto questi ultimi giorni perché non l'ho preso bene il 6-0 dell'andata per cui i ragazzi devono promettermi che ce la metteranno tutta. Loro giocano per i tifosi, non per i giornalisti, speriamo di fare una bella partita e di uscire dallo stadio con il sorriso sulla faccia".


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