Patti chiari e amicizia lunga: Amrabat sì o Amrabat no? Una decisione da prendere in fretta per non (ri)mandare in confusione il perno di Italiano
Dopo essere stato veramente al passo d’addio nell’ultima sessione di mercato, Sofyan Amrabat si è ripreso le chiavi del centrocampo della Fiorentina, mettendo in secondo piano il sogno catalano sfumato nei titoli di coda. Nelle ultime uscite, le prestazioni della rivelazione del Mondiale sono tornate ad alti livelli, aiutando la squadra ad uscire dal pantano in cui si era infangata. La testa del marocchino adesso sembra infatti più libera, ma con l’estate che inizia a far capolino non è scontato che possa rimanere tale.
Tanto più se fosse confermata la volontà del presidente Commisso di estendere il contratto dell’ex Verona, che giusto lo scorso 31 gennaio aveva fatto chiaramente intendere come il suo treno della vita se ne stesse andando da Firenze. Dopo la mini-frattura con lo spogliatoio viola, però, Sofyan ha chiesto subito scusa a tutti, dandosi da fare per riprendere in mano la mediana di Italiano. Perché proprio quest’ultimo, uno dei primi a crederci per il ruolo di regista, non avrebbe potuto sopportare metà stagione senza il suo recupera-palloni seriale. Lo stesso che ultimamente si è anche dato un gran da fare nell’impostazione, un aspetto nel quale certo non eccelle.
Per questo motivo, la dirigenza viola dovrebbe prendere una decisione al più presto. Ossia far propria la volontà di blindare il numero 34 (con un contratto molto più ricco di quello attuale) oppure accontentare quella del giocatore, cedendolo al miglior offerente in estate. Sicuramente andrà evitato un altro caso, specie in una fase così calda della stagione. Patti chiari e amicizia lunga: se Amrabat non può essere convinto dal progetto del club di Commisso, è bene che Pradè e Barone si adoperino già adesso per assicurargli un posto nelle migliori squadre d’Europa.
Tanti giocatori nel passato hanno sottoscritto accordi preliminari con altre società e un professionista come lui non avrebbe grossi problemi a dare il meglio di sé fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata. D’altro canto, tentare di forzare la permanenza di un calciatore che ha già esplicitato i propri desideri professionali sarebbe un’operazione vana anche dal punto di vista finanziario. Trattandosi del secondo patrimonio (economico) che la Fiorentina dispone in rosa, dopo Gonzalez, quale miglior occasione per iniziare a parlare di futuro se non l’ultima sosta prima della volata finale?