Una doppia sconfitta che segnerebbe un punto di non ritorno per tanti
Di ieri è l’indiscrezione-bomba lanciata dal Corriere Fiorentino e rilanciata oggi anche da Tuttosport che parla di una forte delusione di Rocco Commisso sulla vicenda stadio, che lo starebbe addirittura portando a pensare di lasciare il progetto Fiorentina dopo solo un anno. Nulla di confermato, nulla di smentito.
Su una cosa però c’è da riflettere. Commisso, così come i Della Valle in precedenza, si è impantanato nella solita stupida burocrazia italiana dettata da leggi e da un’amministrazione che sembra non voler collaborare molto con il magnate americano. Se davvero il presidente viola decidesse di rimettere sul mercato la società viola, il contraccolpo sarebbe sostenibile dalla politica fiorentina? Molto probabilmente no. I tifosi viola, così come molti altri fiorentini, vedono in Rocco Commisso una figura di riferimento che vuole portare innovazione e investimenti a Firenze e le risorse di certo non mancano. Fallita l’avventura con i fratelli Della Valle, difficile pensare che il popolo fiorentino possa sopportare un’altra rottura di questo calibro per colpa della politica, soprattutto se pensiamo al forte legame che in pochi mesi si è instaurato tra il magnate e la città.
Molto probabilmente Commisso ha voluto mandare un segnale forte a Palazzo Vecchio, perché lasciare un progetto così importante (ricordiamoci anche il Centro Sportivo in costruzione) sarebbe al limite del surreale. Fino ad ora abbiamo visto il lato simpatico, esilarante e vulcanico del presidente della Fiorentina, che quando vuole sa pure essere un imprenditore serio, capace e esigente. L’italo-americano ha messo le carte in tavola e sarebbe bene per tutti non perdere questa partita. Una sconfitta sarebbe un punto di non ritorno sia per la Fiorentina che per l’amministrazione politica di Firenze.