UNA PROMESSA IN PIU' PER CHIESA, LA STESSA CHE FIRENZE SPERA DI RICEVERE DA LUI. CEDERLO SAREBBE COME ALZARE BANDIERA BIANCA. PIOLI, IL PAREGGINO NON BASTA PIU'
Fiorentina, adesso occorre vincere. Un punto in più rispetto al girone di andata non basta. Anche perché di occasioni in quel girone ne sono state perse tante, troppe. Una squadra che pareggia così spesso, difficilmente può ambire all’Europa. Chiaro che, contro il Napoli un punto è stato tanta roba. Perché la Fiorentina ha sofferto, rimanendo in piedi, grazie alle parate di Lafont. Ma non può bastare, quelle partite con un pizzico di forza in più si possono anche vincere. Anzi si devono vincere se si vuole abbandonare quel decimo posto che, in questo momento, appare ingeneroso.
A Ferrara, ad esempio, i Viola avranno un solo risultato possibile: la vittoria. Ormai di gare in campionato non ne rimangono molte: la classifica, ancora corta, può dare una nuova chance. Guai dare retta a chi, già oggi, parla di scegliere tra campionato e coppa, cosa più insensata non esisterebbe. Che senso avrebbe decidere di concentrarsi solo sulla coppa quando vi sono due mesi di distanza tra andata e ritorno? Lasciamo perdere e concentriamoci sul campionato. Spal e Inter sono due partite da vincere. Questa squadra giovane va aiutata, va supportata, ma deve anche aver presente il proprio valore. In pochi hanno, in attacco, due come Muriel e Chiesa. Atalanta, Lazio, Sampdoria, Parma, non sono più forti. Anzi. E allora è il momento di chiedere di più, di rischiare la sconfitta pur di arrivare alla vittoria. Perché il pareggio, il famoso punticino, non serve più. Nei campionati a tre punti, è meglio perdere una partita e vincere l’altra che pareggiarle entrambe. La matematica dice questo. E allora, a Ferrara, occorrerà subito un bell’atteggiamento offensivo. Con Chiesa capitano. Lo vedremo per due mesi con la fascia al braccio. Un impegno in più, una promessa in più. La stessa che Firenze spera di ricevere da lui. Nessuno, oggi, vuole pensare ad una cessione. Sarebbe come alzare bandiera bianca. Per quale motivo dovremmo farlo?
A Ferrara, ad esempio, i Viola avranno un solo risultato possibile: la vittoria. Ormai di gare in campionato non ne rimangono molte: la classifica, ancora corta, può dare una nuova chance. Guai dare retta a chi, già oggi, parla di scegliere tra campionato e coppa, cosa più insensata non esisterebbe. Che senso avrebbe decidere di concentrarsi solo sulla coppa quando vi sono due mesi di distanza tra andata e ritorno? Lasciamo perdere e concentriamoci sul campionato. Spal e Inter sono due partite da vincere. Questa squadra giovane va aiutata, va supportata, ma deve anche aver presente il proprio valore. In pochi hanno, in attacco, due come Muriel e Chiesa. Atalanta, Lazio, Sampdoria, Parma, non sono più forti. Anzi. E allora è il momento di chiedere di più, di rischiare la sconfitta pur di arrivare alla vittoria. Perché il pareggio, il famoso punticino, non serve più. Nei campionati a tre punti, è meglio perdere una partita e vincere l’altra che pareggiarle entrambe. La matematica dice questo. E allora, a Ferrara, occorrerà subito un bell’atteggiamento offensivo. Con Chiesa capitano. Lo vedremo per due mesi con la fascia al braccio. Un impegno in più, una promessa in più. La stessa che Firenze spera di ricevere da lui. Nessuno, oggi, vuole pensare ad una cessione. Sarebbe come alzare bandiera bianca. Per quale motivo dovremmo farlo?
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