Guccione: "La garanzia di 16mila posti al Franchi durante i lavori avrebbe raddoppiato i tempi di riqualificazione. Padovani? Soluzione sul modello di Cagliari e Bologna"
L'assessore allo sport del comune di Firenze Cosimo Guccione, nell'odierno consiglio comunale, ha chiarito ulteriormente la situazione della Fiorentina e dello stadio Artemio Franchi: “Nel 2022 il Comune di Firenze ha effettuato un'analisi sulle condizioni possibili per effettuare i lavori dello stadio, insieme ai rappresentanti di ACF. Numerosi incontri con i vari tecnici della Fiorentina, ma anche tra dirigenza e gruppo di amministrazione comunale”.
E aggiunge: “L'ACF Fiorentina ha formalizzato al comune la conferma del proprio orientamento, andando per la soluzione ibrida. Quindi totale giocabilità e utilizzo dello stadio per la stagione 2023/24, con eccezioni di non avere a disposizione la Ferrovia da gennaio 2024 e possibilità di lasciare i campi del Centro Sportivo Astori. Il tutto per poi riavere lo stadio a completa disposizione nella stagione 2026/27”.
E ancora: “Tra l'altro è emerso che non sarebbe stato possibile garantire più di 16mila posti; le tempistiche previste dai finanziamenti vigenti non erano rispettate, per quanto riguarda modifiche parziali. Per consentire il ripristino delle condizioni di fruizione e allestimento di strutture temporanee, sarebbero serviti 3-4 giorni intorno alle partite: in un anno sono 120 giorni. Le tempistiche sarebbero raddoppiate, in quanto a numero di stagioni”.
Sull'analisi sui costi: “La stima parametrica ha valutato che, lasciando circa 16mila posti disponibili in loco durante la ristrutturazione, i costi sarebbero incrementati del 25-30%. Proposta Padovani? La Fiorentina ha comunicato tale soluzione e ora l'amministrazione sta valutando seriamente più ipotesi. Si cerca un impianto definitivo da 4mila posti e una struttura definitiva da oltre 12mila posti, rimossa una volta che il periodo di permanenza del club viola sarà terminato. Soluzione analoga a Cagliari e a Bologna".