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La città di Liverpool, un amuleto per la Fiorentina. Il calcio d'Europa manca a Firenze ormai da diversi anni, ma i ricordi in quella storica città inglese rimangono scalfiti in ogni cuore gigliato.

Esattamente dodici anni fa, il 12 marzo 2008 la formazione viola si apprestava a disputare un ritorno difficilissimo contro la squadra dell'altra sponda di Liverpool, l'Everton. A Firenze ci pensarono Montolivo e Kuzmanovic a giustiziare Arteta e compagni; al ritorno per la banda di Prandelli fu un massacro: gli inglesi imposero il ritmo sin dai primi minuti rinchiudendo i viola (in maglia rossa per l'occasione) nella propria metà campo.




Servirono un super Frey, nervi saldi e tanta esperienza sul rettangolo di gioco (quanto manca questo elemento alla Fiorentina attuale!) per non crollare sotto i colpi dell'armata blues. L'Everton vinse 2-0 e si dovette andare ai rigori. Il portierone viola si trasformò in SuperMan per dire di no a Jagielka e Pazzini, Osvaldo, Montolivo e Santana furono glaciali dagli undici metri.

Il cielo di Liverpool per la prima volta si colorava di viola e nessuno all'epoca poteva immaginare che un anno e nove mesi dopo, il pennello degli "artists band" di Prandelli avrebbe nuovamente dipinto un'altro capolavoro nella città dei Beatles. Il profumo d'Europa e la nostalgia di certe notti che, parafrasando Ligabue, "somigliano a un vizio che tu non vuoi smettere, smettere mai".

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