L'altalena scomoda di Jovic: un gap troppo grande tra giornate sì e no. Col Sivasspor la versione spenta del serbo
A volte bene, a volte male. A volte illuminato, altre spento. E' un po' il destino di Luka Jovic e più in generale della stagione della Fiorentina. Tra i principali imputati per una prima parte pre Mondiale piuttosto deludente ma anche per una ripresa non proprio il brillante, il serbo continua a dare segnali a corrente alternata. Il gol in Coppa Italia al Torino, le prestazioni incolore in campionato, la doppietta a Braga e altre prove trasparenti, poi l'ingresso impetuoso con il Milan e di nuovo una prova scialba con il Sivasspor. Quel che non torna nelle sue prove è quella sensazione di poca vivacità, quasi di assopimento nel corso della gara: con i turchi ad esempio, ha sprecato malamente la prima occasione della gara, per poi osservare soltanto un cross radente di Bonaventura. Un giocatore diverso, anche da se stesso o almeno dal se stesso che imbrocca la giornata giusta: un attaccante dalla pochissima continuità e dall'enorme gap tra giornate sì e giornate no. Di fatto un po' il riassunto della stagione viola.