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5 gol in 6 partite sono un bel biglietto da visita per un attaccante arrivato per fare la riserva. L’inserimento lento e -si spera- ragionato di Arthur Cabral sta lasciando molto spazio al bomber polacco, che sembra aver ritrovato il feeling con la rete che aveva avuto a Genova. Il modo di giocare che contraddistingue Krystof Piatek è certamente diverso da quello cui ci aveva abituato Vlahovic, ma quel che conta sono i gol. Quindi, per adesso, nessun problema.

Potrebbe però diventarlo se i centrali avversari studieranno la prestazione di Demiral di domenica scorsa. Il robusto difensore turco ha praticamente annullato ogni giocata del pistolero, che -come ben sappiamo- poi si è liberato giusto nell’occasione più importante. Tuttavia, come ha dichiarato anche l’ex bomber viola Christian Riganò: “se ci fosse stato da fare un cambio il primo sarebbe stato Piatek”. E in effetti il n°19 della Fiorentina non aveva impressionato particolarmente prima della rete decisiva, perdendo tutti i duelli aerei con Demiral e non riuscendo praticamente mai a far salire la squadra. La forza fisica, insomma, non è proprio la sua caratteristica migliore. Anche contro lo Spezia la sua prestazione in questo frangente era stata fragile, con la conseguenza del cambio con il più piazzato Cabral.

A proposito di colui che sarà il futuro (prossimo) dell’attacco della Fiorentina, una delle carte che Italiano si può giocare già a partire dalle prossime due importantissime gare, Sassuolo e Juventus, è proprio il possente centravanti brasiliano. Acquistato a titolo definitivo, non c’è dubbio che presto sarà il titolare nel tridente. Ma per ora vale la pena sfruttare la sua fisicità per mantenere il risultato a partita in corso. La Fiorentina può vantare quindi due profili molto diversi per il ruolo di centravanti: un Piatek “leggero” fisicamente, ma rapace alla Inzaghi e un Cabral che -ancora tutto da scoprire- ha nella potenza la sua qualità più lampante.


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