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TERRACCIANO: 6 Di fatto la Roma lo sollecita solo in occasione di un corner, in cui non azzarda l’uscita e rischia nel contrasto con Mancini, salvato poi da Duncan. Un’insospettabile giornata serena in ufficio.

KAYODE: 6,5 Soffre su inserimento iniziale di Zalewski ma poi il duello diretto lo stravince, costringendo l’italo-polacco al cartellino rosso. Sempre molto alto, coraggioso, un po’ grezzo ma fastidioso in pressione. La sterilità offensiva giallorossa lo supporta. 81’ Maxime Lopez: s.v.

QUARTA: 7 Da un lato si accorge di Lukaku quando ormai è troppo tardi, dall’altro però è ancora una volta fenomenale nell’area offensiva, trovando un gol importantissimo, da vero centravanti. Nella bagarre del Mourinho style ci sguazza alla grande, spesso aggressivo ma pulito sul centravanti belga.

RANIERI: 6 Se la Roma ha in Mancini un provocatore insostenibile, il ragazzo di La Spezia si ‘ingarella’ decisamente sugli stessi binari. Nella doccia gelata a freddo occupa una zona dell’area di rigore piuttosto discutibile ma il resto del match è in discesa. 

BIRAGHI: 5,5 Il gol della Roma arriva dal suo lato, quando Cristante e Dybala lo mettono in mezzo. Un prova non lucidissima però tra cross e punizioni, una in particolare altissima verso la Curva Sud. Se non altro Kristensen da quella parte non si vede mai. 

DUNCAN: 6,5 Giocata decisiva sull’1-0 quando allontana un pallone nei pressi della linea, con Lukaku in agguato, sugli sviluppi di un corner. Il contributo sembra darlo sempre, poco tecnicamente ma più a livello temperamentale e fisico.

ARTHUR: 6,5 Gestisce, smista, piroetta spesso e volentieri. Contro una squadra che rinuncia totalmente al gioco del calcio, soprattutto in mediana, non può che spadroneggiare e il brasiliano è il direttore d’orchestra dell’arcinoto giro palla viola che quantomeno stavolta, produce una rete.

IKONE’: 5 Si fa fatica a capire cosa gli passi per la testa, un po’ per il continuo vizio di retrocedere la giocata e guardare il suo portiere e mai quello avversario. E soprattutto quando nell’unica volata offensiva ignora Bonaventura, infrangendosi sulla difesa romanista. Un unico squillo quando appoggia un tiro tra le braccia di Rui Patricio. 71’ Gonzalez: 6 Entra piuttosto tarantolato, subito pericoloso di testa e velenoso con diversi inserimenti su palla profonda. 

BONAVENTURA: 6,5 Sarebbe da tirata d’orecchie quando a fine tempo si mette in proprio per concludere poi centralmente. Ma considerati i numeri offensivi dei compagni neanche così tanto. Per il resto, una palla geniale sprecata da Nzola e una traversa: è il vero fosforo della Fiorentina. 78’ Sottil: s.v.

KOUAME: 6 Un po’ il mix tra il nulla fumoso che offre a livello di spunti offensivi fino all’ultimo terzo di gara e il bel cross tagliato, che si appoggia sulla testa di Quarta. Nel finale resta in campo per fungere da sponda aerea ma quell’essenza di sterilità offensiva gli resta appiccicata addosso. 

NZOLA: 6 Un’occasionissima sprecata cercando il tocco di punta, si muove cercando palloni anche verso la bandierina ed è positivo nel lavorarne alcuni come nel preludio all’occasione di Ikonè. Detto ciò e abituati a quanto visto finora, vogliamo esultare? Esultiamo. Arrivasse anche qualche gol non sarebbe male.

ITALIANO: 5,5 Il fatto è che contro una Roma in 11, in 10 o in 9 la Fiorentina resta esattamente la stessa. L’approccio dei suoi è ancora una volta da brividi ma la personalità compensa alla grande. Restano sullo sfondo dei cambi piuttosto misteriosi, con un Beltran lasciato in panchina nonostante la doppia superiorità numerica e ben 70 minuti concessi a un Ikoné inguardabile. 


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