Prandelli: "Io e Barone ci siamo sempre detti tutto in faccia, a volte era troppo passionale e io cercavo di calmarlo. Aveva una venerazione assoluta per Commisso"
Uno dei tanti personaggi che ha avuto modo di rapportarsi con Joe Barone durante la sua esperienza alla Fiorentina, è Cesare Prandelli, che è stato allenatore della squadra per qualche mese.
“Venerazione assoluta per Commisso”
“Riusciva ad abbinare il sentimento italiano alla mentalità americana - così Prandelli parla dell'ex dirigente viola, in un'intervista rilasciata al Corriere Fiorentino - Commisso? Bastava guardarli insieme per leggere negli occhi di Joe una venerazione assoluta per Rocco. Non so se definirlo fratello rende l’idea: loro due erano come una famiglia viola. Quando c’era Rocco lui parlava pochissimo, semmai ascoltava. E apriva bocca solo se lo chiedeva il presidente”.
“Ci siamo sempre detti tutto in faccia”
Sul rapporto con Barone, Prandelli ha spiegato: "Ci siamo sempre detti tutto, in faccia. Amava questo tipo di rapporto e io ero ben felice di assecondarlo. Alcune volte era “carico”, soprattutto quando partiva per andare in Lega. Chiedeva giustizia per la Fiorentina, sui diritti tv e sui conti in ordine dei club. Prima di partire cercavo sempre di calmarlo: “Joe ricordati che il cuore italiano conta di più”.
“Divisivo ma fuori dal lavoro…”
E inoltre: “Era divisivo per il suo modo di gestire le cose e i rapporti. Però aveva sensibilità e valori umani. Fuori dal lavoro poi era una persona piacevolissima, completamente diversa rispetto al direttore che avete conosciuto. La famiglia è sempre stata il suo faro. Spesso parlavamo di figli, per tutti e due sono sempre stati il primo pensiero”.
Infine sulla sua decisione di smettere di allenare: “Se c'entrava la Fiorentina? Assolutamente no. E ci tengo a precisarlo. Era una cosa mia e solo mia, che infatti che ora ho risolto. Sono felice e mi godo la famiglia”.