Mencucci: "Corvino il ds più tosto mai incontrato, per questo lo volli a Firenze. A 16 anni Bernardeschi temeva di dover smettere, invece gli feci il primo contratto"
Dopo le parole a La Gazzetta dello Sport, l'ex ad viola Sandro Mencucci a Radio Bruno ha approfondito alcune situazioni legate alla sua epoca all'interno della Fiorentina: "Bernardeschi è stato un giocatore con cui ho stretto un rapporto particolarmente pulito, tutti gli anni mi regala una sua maglia. E’ chiaro che parliamo di un rapporto personale, anche se quella che mi regala ora è la maglia della Juve. Ricordo quando a 16 anni ebbe un piccolo problema al cuore, fisiologico per la sua età di allora, per cui fu fermato per qualche mese: venne in sede da me in lacrime insieme al padre perché pensava di dover smettere. E io gli feci firmare il primo contratto da professionista. Gli dissi di stare tranquillo, da lì cambiò espressione, smise di piangere e sbocciò letteralmente".
E poi qualche retroscena legato al mercato: "La trattativa sportivamente non è andata come speravamo, ma l’acquisto di Mario Gomez era superiore alle possibilità della Fiorentina. Purtroppo l’infortunio rovinò la storia. Colpi mancati? Ce ne sono diversi, sicuramente quando Berbatov fu deviato dall’aereo… poi non so se sarebbe stato un colpo, avendolo visto in seguito. Errori che non rifarei? Dare troppa confidenza a chi non la merita. Direttori sportivi complicati? Corvino quando era a Lecce, gli prendemmo Bojinov. Era il più duro di tutti Corvino e infatti da lì lo volli portare a Firenze. Il motivo per cui iniziò la sua avventura in viola fu molto merito, o colpa come diranno alcuni, mia".