Il retroscena della tensione a fine partita: spintoni e qualche parola di troppo. E il Maccabi Haifa accusa: "Ricevuto il trattamento più ostile a Firenze, dovrebbero vergognarsi"
Momenti di tensione quelli che si sono vissuti al termine di Fiorentina-Maccabi Haifa sotto la Curva Fiesole al momento del rientro della squadra israeliana negli spogliatoi. La settore caldo viola si sono sollevati cori contro Israele e da lì ne è scaturito un parapiglia anche a bordo campo.
Come ha spiegato l'allenatore del Maccabi Dego in conferenza stampa, però, la tensione principale ci sarebbe stata tra la sicurezza arrivata da Israele e quella dello stadio Franchi, e non tra i giocatori del Maccabi e la Fiesole. L'accusa che arriva dal club di Haifa è quella di aver ricevuto sentito un “terroristi” diretto a loro da parte di uno degli steward presenti vicino al tunnel, che avrebbe scatenato la tensione.
A calmare gli animi sarebbe stato lo staff di Dego e alcuni giocatori del Maccabi Haifa, tornati più volte sul campo di gioco dopo essere scesi negli spogliatoi. Questo quanto affermato da un membro del Maccabi Haifa a un canale locale: "Le loro guardie di sicurezza hanno rimproverato ed esortato i nostri giocatori a scendere negli spogliatoi. Le nostre guardie di sicurezza sono state spinte e ne è nato uno scontro. I nostri giocatori stranieri, Simic, Sek, Sundgren e Mohammed, che sono stati feriti dal trattamento contro gli israeliani, hanno difeso i nostri giocatori. Uno scontro di un minuto e poi i giocatori sono scesi negli spogliatoi. Per tutta la partita e alla fine ci sono stati commenti duri contro Israele, anche da parte delle guardie di sicurezza".
E dalla società Maccabi Haifa arriva la dura reazione: "In Italia abbiamo subito il trattamento più ostile quest'anno in Europa, erano pieni di odio verso Israele. Dai tifosi della Fiorentina alla sicurezza dello stadio. Dovrebbero vergognarsi. È tempo che l'antisemitismo venga sradicato dal mondo".