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L'ex allenatore della Fiorentina, Cesare Prandelli, su Radio Serie A, ha parlato della sua seconda esperienza fatta a Firenze, che ha segnato la fine della sua carriera di tecnico.

“Quando ho accettato di tornare sulla panchina della Fiorentina - ha raccontato - c'era il problema del lockdown, del Covid, era una situazione molto complicata. Mi sono messo sulle spalle tanti problemi e man mano che andavo avanti mi rendevo conto che ero un po' solo, non c'era condivisione su progettazione e programmazione”. 

E poi: “Durante Sampdoria-Fiorentina c'è stato un episodio che mi ha fatto riflettere; stavamo facendo una buona partita, poi Quagliarellla fece gol. In quel momento mi è mancata l'aria per quattro-cinque secondi e mi è sembrata un'eternità. Ci ho riflettuto, ho parlato con alcune persone e mi hanno detto che avrei dovuto staccare per qualche settimana. E tutte le volte che entravo nel centro sportivo avevo questo senso di malessere. Dopo la partita col Milan ho deciso di smettere, non ho avuto nessun tipo di trauma psicologico e mi sono alleggerito di questa responsabilità. Sono contento di avere terminato di fare l'allenatore a Firenze”.

Il suo è un rapporto particolare con la Fiorentina: “Mi è rimasta nel cuore, è la squadra di cui sono diventato tifoso, è un amore che ti entra e rimane. Non sono più tornato allo stadio, ma succederà”.

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