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Credits ACF Fiorentina
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L’ex medico della Nazionale Italiana Enrico Castellacci è stato contattato da Radio Bruno per parlare dell’infortunio di Albert Gudmundsson e della situazione dell'attaccante islandese, che ha accusato un problema fisico nella trasferta di Lecce, dovendo uscire dopo una manciata di minuti.

“Gli esami strumentali sono sempre utilissimi e hanno evidenziato un edema a livello muscolare. La Fiorentina si è presa 48 ore per ripetere l'esame e vedere se per caso non ci fosse anche uno stravaso di sangue che potrebbe venire fuori e implicherebbe anche la lesione delle fibre muscolari. Altrimenti si tratterebbe di una sofferenza esclusiva. Si tratta di un atto di sensibilità clinica quello di non fare una diagnosi precisa ora, sarebbe una diagnosi affrettata. Non è che perchè c'è troppo edema non si vede l'infortunio, ma l'edema fa parte del tutto". 

‘In caso di sangue la lesione sarebbe più grave. Nel calcio il concetto di salute è diventato secondario’

“Al momento è impossibile fare una prognosi. Se ci fosse sangue significherebbe che qualche fibra si è rotta e si entrerebbe allora in un grado maggiore di serietà. Il calcio va in un modo che bada sempre più al business ed il concetto di salute è divenuto secondario. Nessuno pensa a quanto questi calciatori avranno ripercussioni quando smetteranno di giocare, considerando tutti i traumi avuti. Si gioca troppo, ci si allena molto meno, non si recupera. C'è il concetto della panchina lunga, bisogna iniziare a considerare più calciatori nelle rotazioni e renderle sistematiche”.

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