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Quella sensazione di dover scalare una montagna e essere quasi arrivato in cima. Poi un pezzo di roccia si stacca e cadi giù. Deve essere stata questa, più o meno, la sensazione che ha provato Riccardo Sottil sentendo fare ‘crack’ alla sua clavicola. 

Una stagione in salita

 La sua stagione stava andando piuttosto male, era sotto gli occhi di tutti, anche del giocatore stesso. Lavoro e concentrazione, per arrivare alla migliore forma fisica. Il campo, poi, fa il resto. E la partita contro il Sassuolo ha fatto proprio quel “resto che serviva” a Sottil. Gol, grande prestazione e, soprattutto, fiducia in se stesso. A volte fa la differenza, a volte è tutto. Raggiungerla, però, è cosa dura. 

“Eccomi, sono qui”

Ci era riuscito l'attaccante viola e lo aveva dimostrato anche ieri sera. Un altro piglio in campo, un altra consapevolezza dei mezzi. Senza paura, senza riverenze. I solito due tocchi verso il centro del campo, tiro, angolino, gol. Corsa sotto la Fiesole. “Sono qua, eccomi” quasi a voler dire. 

La clavicola fa crack

Poi altri minuti di sostanza, corsa, palle messe in mezzo e concretezza. A colmare la mancanza di un Nico un po' troppo spento. Poi la clavicola si rompe. La diagnosi è frattura scomposta dell'osso. Stagione finita. L'ultima roccia si stacca e cadi giù, con la delusione di voler fare ancora tanto e di dover stare solo a guardare cosa succederà. Poteva essere il riscatto, rimarrà tutto in bilico fino all'estate, quando si capirà il suo futuro. Tutto in pausa, sul più bello. Che peccato Riccardo… 

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