Foto: Fanfani/Fiorentinanews
Foto: Fanfani/Fiorentinanews

“Cambia l’allenatore, cambiano la squadra e il modulo di gioco ma, nella sostanza, non cambia poi molto. Perché alla fine ci pensa lui, il capitano, Cristiano Biraghi, a rimettere a posto le cose quando ormai la gara sembra incanalata sui binari della sofferenza e di una brutta sconfitta”, così il giornalista Cosimo Zetti per La Nazione di questa mattina.

L'eurojolly di Biraghi e San Pietro

“Fino al 75’, fino all’eurojolly di Biraghi, sembrava quasi che si trattasse della squadra dello scorso anno: troppi errori, troppe distrazioni, troppi spazi lasciati agli attaccanti avversari. E troppe, proprio come la stagione passata, anche le occasioni create e non concretizzate. Se nei primi 30 minuti non ci fossero stati gli errori degli attaccanti del Parma e gli interventi di San Pietro Terracciano, la partita si sarebbe anche potuta chiudere in anticipo. Eppure, a tratti, almeno dalla cintola in su, la Fiorentina ha manovrato discretamente, verticalizzando bene, trovando spazio sugli esterni e prendendo in velocità la difesa del Parma. E’ mancata la stoccata vincente, si è forse sentita l’assenza di peso in avanti, con tanti inserimenti ma con poca cattiveria sottoporta”.

“Per il momento, solo un'idea di squadra”

“Nel secondo tempo, quando il ritmo si è abbassato, non è andata molto meglio. Parma meno arrembante e Fiorentina senza fiato, incapace di costruire una vera azione dal basso e di essere davvero concreta. Una squadra ancora fragile e leggera insomma, che ha bisogno di crescere sia dal punto di vista fisico che mentale. Fino alla stoccata di Biraghi, fino al sospiro di sollievo. E proprio quando sembrava che le forze del Parma si fossero esaurite e che la Fiorentina potesse anche trovare il colpaccio è arrivata l’espulsione (ingenua) di Pongracic. Sì, per il momento la Fiorentina è solo un’idea di squadra. Le basi ci sono, il materiale umano anche. Siamo alla prima partita, va bene così, ma c’è sicuramente ancora molto da lavorare”.

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