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Nelle ultime ore si è parlato molto dell'infortunio occorso a Moise Kean durante Hellas Verona-Fiorentina. L'attaccante viola è rimasto a terra con l'arcata sopraccigliare sanguinante dopo un duro scontro con il ginocchio di un avversario. Dopo qualche minuto a terra il giocatore è stato abbondantemente bendato alla testa per poi rientrare in campo. Qualche giramento di testa e poi di nuovo accasciato a terra. Dopo qualche momento di apprensione i medici lo hanno soccorso portandolo fuori dal campo in barella e poi all'ospedale di Verona per accertamenti. 

Era sicuro farlo rientrare?

 La domanda che in molti si sono posti è stata: ma era prudente farlo rientrare in campo dopo una botta così violenta? Se il protocollo UEFA dà indicazioni precise sulle modalità di esami e accertamenti da seguire dopo un trauma cranico (quello che dovrà seguire la Fiorentina adesso), per quanto riguarda il da farsi in campo le regole non sono chiare e lasciano molte delle responsabilità del caso ai singoli staff medici. 

Il modello Premier e la sostituzione gratuita

Contro il Verona Kean ha deciso di rientrare momentaneamente in campo con l'ok dello staff, salvo poi riaccusare il colpo pochi minuti dopo. Un caso che potrebbe riaprire il discorso sul protocollo da seguire in campo. La Premier già da qualche anno ha adottato la sesta sostituzione “gratuita” in caso di infortuni e colpi alla testa, con il giocatore che può dunque essere cambiato senza sprecare slot e evitando che la squadra rimanga in inferiorità numerica. 

Il modello rugby

Nel rugby, invece, esiste in caso di infortunio alla testa la sostituzione temporanea, che prevede l’utilizzo della procedura HIA. Un giocatore che deve essere sottoposto ad una valutazione HIA abbandona il campo di gioco e deve essere sostituito temporaneamente. Se il giocatore non è disponibile a tornare nel campo di gioco dopo 12 minuti (tempo effettivo) dal momento in cui è uscito dall’area di gioco, la sostituzione diventa permanente.

E in Serie A…

Da sottolineare come, ovviamente, questo tipo di infortunio sia molto frequente nel rugby e poco nel calcio, con quest'ultimo che rimane uno sport di contatto ad alto rischio in certe situazioni. La Lega Serie A aveva messo sul tavolo la possibilità di inserire la sesta sostituzione ma a inizio stagione era emersa questa dichiarazione: “Non adotteremo il sesto cambio in caso di trauma cranico o commozione celebrale, dato che non è un obbligo regolamentare ma una indicazione da parte dell’IFAB e dato che statisticamente questo tipo di infortunio è un evento estremamente raro, anche sentendo le altre Leghe europee, per quest’anno non adotteremo il sesto cambio”. Che le cose possano presto cambiare? La salute, a Firenze lo sappiamo bene, prima di tutto. 

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