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"Piano piano, buono buono" recitava una vecchia pubblicità di un pandoro.  "Piano piano, meno male che gli altri perdono" potrebbe essere il claim per la nuova Fiorentina di Beppe Iachini che, col pareggio di ieri, porta a casa un punticino contro una di quelle squadre di cui, in tanti, avevano tessuto lodi sperticate.

Il punto di Marassi pesa, eccome. Perchè la sconfitta del Cagliari dà fiato alla classifica della Fiorentina che ora si troverà di fronte a Atalanta, Sassuolo, Hellas Verona e Juventus. Quatto sfide decisive dalle quali la squadra di Iachini dovrà fruttare il massimo possibile.

Quello di ieri, infatti, è un punto buono perchè l'impatto con il ritorno e la pausa Nazionali poteva far vedere una squadra totalmente diversa. Invece si è ritrovato un German Pezzella finalmente più che sufficiente, ma soprattutto c'è una punta.

Eccola la punta, finalmente. Poco importa a Dusan Vlahovic chi c'è in panchina, se ha giocato con la Serbia, lui segna. E si fa sentire.

Quella di ieri è una FIorentina simile a quella di Cesare Prandelli che era simile a quella dello Iachini I. Niente di emozionante, niente di esageratamente coinvolte, ma concreta, caparbia e capace di prendersi un punto importante per la salvezza.

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