Sì, ma... Beltran?
C'è un nome che in queste settimane sta venendo un po' tralasciato. Tra i nuovi acquisti e il suo arrivo in ritardo nel ritiro estivo viola (è stato impegnato nel torneo olimpico) Lucas Beltran sembra essere l'uomo misterioso del nuovo ciclo Palladino.
Fondamentale sarà capire cosa ne vorrà fare di lui l'allenatore viola, visto anche il doppio impiego da punta e da seconda punta/trequartista dello scorso anno. Una questione che si ripropone a qualche mese di distanza dalla scelta di Italiano di tra giocare l'argentino falso nueve dietro alla punta centrale, con gli interpreti che però cambieranno.
E' arrivato Kean, è arrivato Colpani. Gudmundsson-Nico Gonzalez è ancora tutto da vedere, ma uno dei due sarà inevitabilmente viola la prossima stagione, a meno di clamorosi colpi di scena. In ogni caso la scelta di Palladino sul modulo, almeno quello base, sembra essere ricaduta sul 3-4-2-1, con l'assetto offensivo che cambia: dalla linea a tre di Italiano dietro alla punta, ai due trequartisti di Palladino.
Due posti che sulla carta si giocano in tre: Colpani, Nico Gonzalez (Gudmundsson) e appunto Beltran. Ma in questo pre campionato l'idea di Palladino è sembrata più orientata a fare dell'ex River Plate il vice Kean. Ritorno al ruolo di punta dunque? Se così sarà, ci saranno da limare diverse cose che già lo scorso anno non erano andate, nonostante la musica nel gioco viola inevitabilmente cambierà.
Davanti ci sono anche Kouame, Sottil e Ikoné. Qualcuno se ne andrà, qualcuno resterà. Anche Barak sgomita per un posto da protagonista, ma i posti sono quelli che sono e Palladino lo potrebbe reinventare anche mediano in caso di necessità.
Tornando a Beltran. Lo scorso anno la Fiorentina ha fatto all-in su di lui, con un investimento importante che una società come quella gigliata non può fare tutti i giorni (12 milioni + 12 di bonus, anche se non è chiaro quanti di questi siano stati raggiunti). Servirà gestire il giocatore al meglio e con continuità per non perderlo per strada. E' giovane, ha qualità e carattere. Una stagione di poco al di sotto delle aspettative non può e non deve compromettere uno dei giocatori più qualitativi all'interno della rosa viola.