Una maxi rissa con decine di persone in campo ieri tra Francia e Argentina a fine gara, con il viola Lucas Beltran tra i più ‘attivi’ tra i giocatori coinvolti, come abbiamo anche scritto ampiamente qui. Al triplice fischio, dopo che gli animi si erano agitati durante il match, diversi giocatori francesi hanno esagerato nelle esultanze nei confronti degli argentini. Sicuramente strascichi dell’accusa di razzismo derivata dal coro cantato e condiviso sui social da Enzo Fernandez del Chelsea dopo la vittoria della Copa America. Un coro che sfotteva i francesi per le loro origini in molti casi africane, e che ha creato un caso internazionale nonostante le scuse del centrocampista. L'attaccante della Fiorentina ha parlato a SportCenter, programa di ESPN, relativamente all'accaduto.

‘Caso ingigantito, noi argentini non siamo come dicono’

“Quello che è successo con Enzo (Fernandez ndr) è diventato un caso più grande del dovuto. Non siamo così. Tutta questa storia di Argentina-Francia è stata ingigantito. Se non fosse stato per la canzone, non sarebbe successo altro che il ricordo dei Mondiali. Uno con la frequenza cardiaca elevata impazzisce. Non gli piace vedersi festeggiare i gol in faccia". 

‘Per me è già acqua passata, ma l’etichetta dataci è sbagliata'

"Sono cose che succedono in campo. Per me è una cosa già passata, non ho problemi con i francesi. Ma è diventato troppo grande, ci hanno dato un’etichetta di razzisti che non ci rispecchia. Vi invito in Argentina per vedere come siamo, gentili con tutti. Questa etichetta è molto sbagliata. Ti insultano, ti chiamano razzista e poi ti surriscaldi”.

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